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Viterbo bocciata: è solo colpa di Sgarbi?

Brucia l'esclusione dalla short list della Capitale italiana della cultura 2018

Giacomo Barelli, assesore al turismo

Giacomo Barelli, assesore al turismo

Bocciata. Anzi, bocciate. Viterbo in compagnia di Orvieto e Chiusi non supera nemmeno la prima selezione per la candidatura a capitale italiana della cultura 2018. Un brutto schiaffo, non c’è che dire, e una profonda amarezza che serpeggia palpabile nei corridoi di Palazzo dei Priori. La short list di 10 città che si giocheranno il titolo non comprende la triade che guida il Distretto turistico e culturale dell’Etruria meridionale, un progetto la cui validità resta comunque inalterata. Passano la prima selezione Alghero, Aquileia, Comacchio, Erice, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Recanati, Settimo Torinese e Trento. Le scelte sono state fatte all’unanimità dalla giuria presieduta da Stefano Baia Curioni. Restano fuori anche Aliano, Altamura, Caserta, Cosenza, Iglesias, La Spezia, Ostuni, Piazza Armerina, Spoleto, l’Unione dei Comuni Elimo Ericini e Vittorio Veneto.

Un progetto sbagliato? Una proposta non all’altezza? O che altro ancora? Intanto il presidente Stefano Baia Curioni sottolinea che “abbiamo ricevuto molte proposte di elevata qualità, a dimostrazione che le città candidate hanno saputo combinare insieme cultura, partecipazione e creazione di capitale sociale. E’ il segno che anche grazie alla Capitale italiana della cultura la capacità di sviluppare progetti integrati è cresciuta su tutto il territorio nazionale”. Detto questo, la domanda da porsi è molto semplice: perché?

Antonio DellI Iaconi, assessore alla cultura

Antonio DellI Iaconi, assessore alla cultura

E qui le ipotesi sono differenti, anche se prende sempre più corpo la teoria che un colpo mortale alle speranze del trio etrusco sia arrivato dall’intemerata di Vittorione Sgarbi, la cui invettiva (sguaiata e volgare) contro Viterbo e i viterbesi ha fatto il giro del web con centinaia di migliaia di visualizzazioni.  Che le previsioni non fossero particolarmente ottimistiche lo si era anche intuito dalle dichiarazioni del sindaco Michelini alla vigilia quando, interrogato su un possibile pronostico, aveva preferito una risposta molto soft che non lasciava presagire nulla di buono. Come in effetti è avvenuto. Anche se, comunque, appare piuttosto improbabile che una commissione di tecnici ed esperti qualificatissimi possa essersi lasciata condizionare dalle parolacce del critico. Al quale, comunque, invece di porgere l’altra guancia sarebbe opportuno comunicare che lui qui a Viterbo non è più persona gradita. Con stile e senza eccessi, ma con fermezza e decisione. Intanto, va detto che il progetto è stato seguito dagli assessori Barelli (turismo e grandi eventi) e Delli Iaconi (cultura).

Resta l’amaro in bocca perché era lecito ipotizzare che almeno la prima selezione fosse passata, e invece arriva un sonoro ceffone. Che merita approfondimenti: non una caccia alla streghe e ai presunti colpevoli, ma urgono spiegazioni. Per dovere di trasparenza e di correttezza nei confronti dei cittadini.

Per la cronaca le 10 finaliste presenteranno il loro progetto nel mese di gennaio, mentre la Capitale italiana per il 2018 sarà sarà scelta il 31 gennaio. Buon divertimento.

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