16112024Headline:

Viterbese punita oltre i suoi demeriti

Contro l'Olbia troppe assenze contemporanee e anche un po' di sfortuna

Diop nel vivo dellarea avversaria

Diop nel vivo dell’area avversaria

Uno legge il risultato e arriva ad un conclusione sola: l’Olbia ha affettato la Viterbese. Errore, e grosso pure: il 3-0 finale a favore dei sardi non rispecchia, come si diceva una volta, il reale andamento della partita. Perché sono i gialloblu ad andare molto più vicini al gol nella prima frazione e anche nei primissimi minuti della ripresa; perché a fare la partita, nonostante le tantissime e pesantissime assenze, è la squadra di Cornacchini; perché il destino anche nel calcio è talvolta cinico e baro: il tiro dalla distanza di Piredda è destinato ad essere agguantato senza troppe difficoltà da Iannarilli e invece la deviazione assassina di Scardala lo trasforma in una parabola imprendibile che va a spegnersi nell’angolino alto opposto. Poi, è vero, Ragatzu e Capello arrotondano lo score, ma il momento decisivo è quello della prima segnatura.

Il problema vero in casa gialloblu è che le assenze sono troppe e contemporanee: Sforzini, Invernizzi, Celiento, Cruciani… Soprattutto è l’assenza di un uomo di peso al centro dell’attacco a condizionare la manovra. Se proprio un rimprovero si può rivolgere alla truppa è di lanciare troppo spesso la sfera in avanti come se ci fosse Nandone a poterla ricevere… Invece non è così e quindi per arrivare dalle parti del portiere avversario bisogna tentare lo scambio breve, palla a terra: quando la Viterbese lo fa, per l’Olbia i problemi sono seri. Va detto pure con onestà che quella sarda è compagine ordinata, ben messa in campo e tatticamente quasi perfetta.I migliori? Il portiere Carboni, il centrale difensivo Miceli, il regista Geroni e Ragatzu.

LE PAGELLE

Cenciarelli e Varutti duettano sulla sinistra

Cenciarelli e Varutti duettano sulla sinistra

Iannarilli 6: incolpevole sui gol e poi solo ordinaria amministrazione

Pandolfi 6: fa il suo, con buona spinta; si spegne alla distanza

Scardala 5,5: sfortunato nella deviazione che trasforma in oro colato il tiraccio di Piredda, non dà la sensazione di sicurezza di altre esibizioni

Dierna 5,5: idem come sopra, non c’è un rimprovero particolare da fare, ma è un fatto che l’impermeabilità del settore difensivo stavolta non si vede granché

Varutti 5,5: meglio come laterale di spinta che come difensore

Cenciarelli 5,5: un po’ arruffone e qualche errore di misura negli appoggi. Ha sui piedi un buon pallone ma lo spreca malamente (Pacciardi sv dal 37′ st)

Cuffa 6: è quello con le idee migliori in mezzo, anche se talvolta non è preciso. Non è un regista puro e quindi deve adattarsi ad un ruolo non suo

Marano 5,5: parte benissimo, poi progressivamente si incarta in giocate senza costrutto e senza sbocchi (Ansini sv dal 36′ st)

Belcastro 5,5: belle invenzioni, alternate ad errori piuttosto banali. Ha bisogno di essere servito palla a terra e non sempre avviene (Bernardo sv: poche occasioni per farsi notare)

Neglia 6: quando ha il pallone tra i piedi, è sempre capace di inventare qualcosa. Gli avversari lo sanno e gli lasciano pochissimi spazi, ma resta il più intraprendente

Diop 5: è vero, il ruolo di prima punta non è il suo, ma appare piuttosto irritante quando (spesso) va ad imbottigliarsi tra i difensori avversari. Si divora sul finire del primo tempo una clamorosa occasione.

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