Si sente tanto parlare delle reti d’impresa, addirittura ci sono bandi regionali nel Lazio, destinati ai comuni che presentano progetti di reti d’impresa, anche nella Tuscia ci sono amministrazioni che hanno aderito a questi bandi come Vitorchiano e Acquapendente.
Ma cosa è una rete d’impresa e a cosa servono? In pratica la rete d’impresa è un accordo, formalizzato in un “Contratto di Rete”, basato sulla collaborazione, lo scambio e l’aggregazione tra imprese e rappresenta un modello di business alternativo rispetto a quello individualistico e frammentato del nostro tessuto economico. Lo scopo principale delle reti di’impresa è quello di raggiungere degli obiettivi comuni di incremento della capacità innovativa e per questo della competitività aziendale. La legge prevede ampia autonomia contrattuale per adeguare gli obblighi giuridici agli scopi e agli obiettivi che le imprese retiste vogliono ottenere. Sulla base di un programma comune, le imprese retiste possono: collaborare nell’ambito delle rispettive imprese; scambiare know-how o prestazioni industriali, commerciali, tecnologiche; esercitare in comune attività di impresa.
E su queste basi che lo scorso lunedì il comune di Vitorchiano ha inoltrato alla Regione Lazio il progetto “A.i.R.” (Andare in Rete) presentato da 35 imprese del territorio per partecipare al bando da 10 milioni di euro complessivi finalizzato al sostegno di reti d’impresa, con l’obiettivo di realizzare servizi per i cittadini attraverso iniziative promozionali e di marketing territoriale. Gli obiettivi strategici individuati dal programma di rete sono essenzialmente tre: sviluppo del settore turistico attraverso la creazione di un portale web e una app mobile, di una nuova segnaletica, di un miglioramento dell’arredo urbano e del verde pubblico; promozione del territorio tramite la definizione di un piano di marketing strategico e di uno specifico logo della rete, partecipando a fiere e mercati per valorizzare i prodotti tipici locali; tutela dell’ambiente attraverso l’acquisto e l’installazione sul territorio comunale di un ecocompattatore, con riconoscimento di un credito utilizzabile come sconto per acquisti effettuati presso le aziende aderenti alla rete e adozione di spazi verdi pubblici. “Uno sforzo collegiale tra amministrazione comunale e realtà economiche di Vitorchiano – conclude il sindaco Ruggero Grassotti – il quale, se finanziato dalla Regione Lazio, porterà al tessuto economico del nostro paese un contributo da 100.000 euro e comunque permetterà ai nostri imprenditori di promuovere forme di collaborazione strategica non occasionale per conseguire interessi comuni”.
Ma non solo Vitorchiano ricorre alle reti d’impresa, si chiama infatti: “Porta Francigena” il progetto inviato lo scorso martedì dal Comune di Acquapendente alla Regione Lazio riguardante il bando per “La rete di imprese tra attività economiche su strada”. Una progettazione condivisa tra pubblico e privato che ha coinvolto ben 96 attività, sviluppando una sinergia che si è consolidata grazie al lavoro e all’impegno di tutti. “Porta Francigena” nasce dalla convergenza tra due idee di sviluppo: l’una nata in seno alla rete di filiera degli agriturismi e l’altra alla rete territoriale dei negozi di vicinato del centro storico, reti inizialmente separate che poi si sono fuse con lo scopo di amplificare vantaggi e benefici per cittadini, imprese e turisti. L’idea di sviluppo di progetto è maturata durante gli incontri promossi dai commercianti in collaborazione con il CSA – Centro Servizi per l’Artigianato CNA di Viterbo e Civitavecchia, ai quali hanno partecipato anche esponenti dell’amministrazione locale. La rete si è caratterizzata per l’adesione di attività economiche su strada che, pur appartenendo a settori merceologici e di attività differenti, si sono organizzate secondo un percorso integrato dell’offerta; questo grazie alla presenza di accordi intersettoriali, all’interno delle filiere agro-alimentare, ricettiva oltre che del commercio e dell’artigianato, e al coinvolgimento dei maggiori poli culturali presenti sul territorio e, in prospettiva, anche di realtà che vanno oltre i confini comunali. E un primo passo in questa direzione è rappresentato dall’adesione di strutture ricettive di Proceno e San Lorenzo Nuovo.