Un ponte di Ognissanti che rimarrà nella storia. Alberghi al completo e turisti in fila per visitare tutti quei poli artistici e culturali, che rendono Viterbo una delle perle del centro Italia. Un boom di presenze che fa bene agli occhi e al cuore. E all’economia. Ed è proprio il cuore della città dei Papi che sta vivendo il suo momento di gloria: piazza San Lorenzo gremita di visitatori provenienti da ogni parte dello stivale, corso Italia trasformato in un boulevard degno di nota. E poi gli alberghi del centro storico, che registrano praticamente il tutto esaurito, così come i loro colleghi più distanti: strutture di ogni genere e forma brulicano di turisti.
Complice il bel tempo, che, contrariamente alle previsioni di stagione, ha trasformato l’autunno in una vera e propria primavera, Viterbo pare essere divenuta la meta turistica preferita per questo ponte di Ognissanti, scelta da famiglie, pensionati o coppie in fuga dallo stress e dalla frenesia della quotidianità. Perché Viterbo, prima ancora che una città, è un porto tranquillo in cui coniugare la storia con il buon cibo. La natura con lo shopping.
Quale migliore occasione, dunque, per visitare questo gioiello medievale se non i tre giorni di stop che il calendario ha regalato? E sembra proprio che nessuno abbia lasciato inascoltato questo invitante richiamo. I numeri parlano chiaro. D’altronde nella città dei Papi ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le necessità: dalle acque termali disseminate un po’ sull’intero territorio ai veri e propri gioielli storici. Come il polo monumentale di Colle del Duomo, gestito dall’associazione Archeoares, che in questi giorni sta registrando numeri da capogiro. Uno dei più grandi risultati raggiunti negli ultimi anni: visitatori in fila per ammirare la bellezza del palazzo papale e del duomo. Ma non solo. Moltissimi i ticket venduti per le visite alla Viterbo sotterranea: nessuno, infatti, sembra aver resistito alla curiosità di vedere ciò che non si vede. Un viaggio alla scoperta del passato e dell’oscuro. Di ciò che Viterbo è stato.
Soddisfatti, come ovvio e prevedibile, i ristoratori e gli albergatori, che possono tirare un respiro di sollievo per quest’inversione di tendenza. Se la crisi economica, infatti, aveva drasticamente ridotto il numero di presenze in città, oggi possono godere di questi splendidi risultati. Camere piene e ristoranti affollati, soprattutto quelli all’interno delle mura, nel centro della città. Ma anche gli agriturismi e i resort più distanti non sono stati da meno. Per loro boom di prenotazioni e presenze.
Che dire? Non rimane che sperare che questa fiamma viva e lucente non si spenga con il freddo che prima o poi – ahinoi! – arriverà.