”Noi non gliela mollamo mai! Noi lavamo senza ammollo, a secco!”. Queste ed altre simpatiche filastrocche, nenie, conte, giochi mimati e cantati e tutto quel bagaglio di tradizioni orali, tramandato nei secoli dei secoli dalla donne di queste terre, sono il repertorio della Compagnia delle Lavandaie della Tuscia. Tutte donne, tutte della provincia, per una storia di amore per il proprio territorio e per le sue tradizioni, unite alla voglia di stare insieme divertendosi, che nasce un bel giorno del 2012 dal lavatoio di Bolsena.
Fondata e diretta da Simonetta Chiaretti, in occasione del Festival Lacuaria organizzato dal Club Unesco della Tuscia, la compagnia ”instabile” si è data come missione il recupero e la valorizzazione dell’antico lavoro delle lavandaie e di tutto quel patrimonio culturale che proprio tra le donne del lavatoio, durante i lavaggi dei panni, veniva trasmesso. Esclusivamente in forma orale. Con addosso i vestiti, poveri ma essenziali, delle loro antenate dell’800, la compagnia ha ottenuto importanti riconoscimenti, come la partecipazione al Jazz Up-Caffeina, all’Umbria Folk Festival, al primo festival di Permacultura e addirittura al film di Gabriele Salvatores ”Italy in a day”. Per chi vorrà ascoltare le nostrane lavandaie, l’appuntamento è per oggi dalle 11 presso il ”Vecchio Frantoio Bartolomei” a Montecchio, nei pressi di Orvieto, dove la compagnia alimenterà, con la sua energia e vitalità, i ”Giorni dell’Olio nuovo”.
”La manifestazione organizzata dai fratelli Carla, Rita e Pierluigi, impegnati a portare avanti con grande passione la tradizione di produzione dell’olio d’oliva a cui la famiglia Bartolomei si dedica dalla fine dell’Ottocento – sottolinea Simonetta Chiaretti, la fondatrice della compagnia – ed è in piena sintonia con lo spirito che anima la Compagnia delle Lavandaie della Tuscia. Amore e rispetto per i saperi e le pratiche tradizionali, ricerca di autenticità nelle relazioni umane, attenzione alla sostenibilità ambientale ed energia positiva sono i caratteri che ispirano il nostro stare insieme e che ritroviamo in occasioni di festa e convivialità come questa. Non è certo un caso che uno dei nostri canti, Pijja la scala cor pannone, è un vero e proprio inno alla raccolta delle olive e a quell’eccezionale alimento della nostra tradizione mediterranea che è l’olio extravergine d’oliva”.
Ma le soddisfazioni non finiscono qui: in arrivo il loro primo il libro-cd ”Ràma de rosa e frónna de fiór”, pubblicato da Annulli Editori, con il sostegno del Comune di Bolsena e della Banca di Credito Cooperativo di Pitigliano. In esso, oltre ai testi e alle immagini, sono raccolte anche le voci delle lavandaie, in una registrazione dal vivo effettuata presso il lavatoio del quartiere medievale Castello a Bolsena.