Dieci minuti di video: immagini e suoni per raccontare la via Francigena. Un percorso che ancor prima di essere fisico, è spirituale: perché attraversare a piedi la Tuscia significa intraprendere un viaggio alla scoperta dei colori, degli odori e della magia delle strade che conducono a San Pietro, desiderata e lontana meta da secoli da parte dei pellegrini di tutta Europa. E come fare per trasformare questa in un’esperienza globale che possa abbattere le barriere del singolo individuo e donarsi anche agli altri? La risposta è semplice, ma non banale. E arriva direttamente dal progetto “Viandante dalla Tuscia a San Pietro” finanziato dalla Regione e promosso dal Comune di Campagnano di Roma, in collaborazione con Legambiente, e con il contributo di altri 10 Comuni (Capranica, Sutri, Caprarola, Ronciglione, Carbognano, Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Mazzano, Formello), 3 Municipi di Roma (XV, XIV, I) e 22 altri soggetti (associazioni, cooperative, istituti). Il risultato è stato raggiunto grazie ad un meticoloso lavoro di rete messo a segno nel mese di agosto dalle due associazioni realizzatrici, Mediterraid Cammina e Legambiente Lago di Vico in collaborazione con la delegata del Comune di Campagnano alla valorizzazione della Via Francigena.
Si tratta di una raccolta di scatti, immagini, video e narrazioni che raccontino, dal punto di vista soggettivo dei viaggiatori solitari, l’esperienza unica che la Via Francigena offre. Emozioni, sensazioni, pensieri. Uno sguardo totalmente inedito sul tracciato sacro che conduce alla capitale. Ma non solo. Quello che si vuole raggiungere attraverso l’iniziativa è una nuova consapevolezza di ciò che la nostra terra sa regalarci ogni giorno: un intreccio di natura e cultura che rendono uniche al mondo le zone del Lazio. Di ciò che è sempre sotto ai nostri occhi, ma di cui, forse, non riconosciamo la bellezza.
E la causa – inutile nasconderlo – risiede anche nel parziale stato di abbandono in cui versano alcuni tratti del percorso: ci sarebbe bisogno di maggiore manutenzione, di maggiore sensibilità e sistemazione così da offrire a tutti i pellegrini servizi all’altezza dello sforzo che stanno compiendo. E allora perché non cogliere al volo quest’occasione anche per denunciare cosa non va e offrire spunti reali per migliorare la situazione?
Cosa aspettiamo? Mettiamoci a nudo dietro l’obiettivo di una macchina da presa o prendiamo una penna in penna e scriviamo il nostro viaggio sulla Via Francigena. D’altronde la partecipazione all’iniziativa è aperta a tutti e c’è ancora abbastanza tempo a disposizione: il 25 novembre sarà il termine ultimo per presentare e inviare i propri progetti all’indirizzo di posta elettronica viandantetuscia@gmail.com.