Domani, presso la sala Benedetti di Palazzo Gentili, a partire dalle 14 la Asl di Viterbo presenta il primo rapporto provinciale del registro tumori. L’incontro, presieduto dal direttore generale Daniela Donetti, si pone l’obiettivo di condividere con i cittadini, le istituzioni, le associazioni del volontariato e con gli addetti ai lavori, l’attività e le finalità del registro tumori, attraverso la presentazione dei dati e delle analisi dei casi di tumori rilevati nel Viterbese. Il Registro ha, infatti, la funzione di raccogliere, registrare, codificare e analizzare le informazioni su tutti i casi di neoplasia che interessano i residenti della Tuscia. Questa attività è frutto di un lavoro di équipe, complesso e costante nel tempo, che richiede l’utilizzo ed il confronto tra varie fonti di dati, con l’obiettivo di ricostruire il percorso dei singoli casi, dalla diagnosi alla cura, e descrivere l’andamento dei tumori, correlando tra loro vari flussi informativi. Sono raccolti anche i dati di coloro che, residenti in provincia, si rivolgono a strutture sanitarie, ubicate al di fuori della provincia di Viterbo: infatti, circa il 24% dei ricoveri per tumore maligno avviene in presidi ospedalieri extraprovinciali.
“La Asl di Viterbo – commenta il direttore generale, Daniela Donetti – ha investito in questo strumento. Il registro tumori non cura persone, ma è un tassello centrale nella strategia sanitaria pubblica sui tumori maligni, perché fornisce conoscenza. Per affrontare il problema, sono fondamentali infatti i dati di incidenza, cioè sui nuovi casi previsti nell’area di interesse, al fine di misurare i bisogni di diagnosi e di assistenza, e sulla mortalità, oltre ad altre possibili valutazioni”.
“Nella provincia di Viterbo – aggiunge il responsabile del registro tumori della Asl, Angelita Brustolin – ogni anno, vengono diagnosticati circa 2000 nuovi casi di tumore: nel corso del convegno saranno presentati mappe e altri tipi di analisi territoriali, per i diversi tipi di neoplasia e sarà distribuito gratuitamente agli iscritti una copia del rapporto. I dati analizzati in questo report, seppur riferiti a un numero ancora limitato di anni osservati, sono un primo fondamentale passo per ulteriori approfondimenti, che, in un prossimo futuro, saranno più facilmente attuabili, con il supporto degli altri registri Airtum e del recente registro tumori della Regione Lazio”.
I registri tumori lavorano in rete, grazie all’Associazione italiana registri tumori (Airtum), che raccoglie i dati di tutti i registri accreditati, con una copertura pari al 56,97% del territorio nazionale, li rende pubblici, garantisce l’indispensabile formazione e il rispetto di questi standard, mediante verifica. “Di questa rete – conclude Daniela Donetti -, è entrata a far parte dall’aprile di quest’anno anche il nostro di registro, con l’accreditamento nazionale Airtum. Questo risultato è particolarmente significativo, in termini di debito informativo per una sanità pubblica migliore, se pensiamo che nel Centro Italia non avevamo un nuovo registro da oltre vent’anni”.