Fidel Castro è morto. Uno come lui non meritava di morire di vecchiaia. L’immortalità ha un prezzo ed evidentemente il lìder maximo non si è meritato l’Olimpo. Si è riacceso il dibattito su quanto la Cuba post rivoluzionaria sia stata giusta o sbagliata, accettabile o inaccettabile… Che Castro sia stato pericoloso per il mondo intero è un dato di fatto, ma dire “Hasta la victoria, siempre” fa molto più figo che rifiutare qualunque tipo di dittatura. Quello di Castro è stato un sistema totalitario con l’eccezione di suscitare attrazione anche in parte del mondo libero. E così se ne è andato qualche mese dopo la fine dell’embargo, fra preghiere cubane e feste nella piccola Avana di Miami. Sconfitto dall’unica vera certezza della vita: Hasta la tomba, siempre.
Saviano ha forse sintetizzato al meglio l’operato del lìder maximo: “Il fallimento del regime di Castro è una sconfitta silenziosa come i sogni che perdi lentamente”. C’è l’amarezza e la brutalità delle parole fallimento, regime e sconfitta. C’è poi la poesia dei sogni che, appunto, rimangono solo sogni.
Per un piccolo dittatore che se ne va, c’è un piccolo dittatore che viene. Allo scadere del terzo mandato è pronta a ricandidarsi Angela Merkel. Tanto per ribadire che lei ha sempre odiato chi non si stacca dalla poltrona. Sarà il quarto Reich… scusate, mandato. La pioniera teutonica si propone come unica vera guida europea. L’ultimo tedesco ad averci provato è riuscito a mettere su un bel casino. Sperando che nel programma elettorale non ci sia l’invasione della Polonia.
Referendum. Berlusconi annuncia il sostegno di Mediaset al No. Non c’è niente di strano, giustamente le sue Tv servono ai cazzi suoi. Basti pensare che la sua prima vittoria elettorale è stata ottenuta con il programma “Non è la Rai” dove un gruppo di tredicenni urlavano, ballavano, insultavano i comunisti e ammiccavano ai vecchi imprenditori. La cosa assurda è che Berlusconi annuncia il sostegno di Mediaset al No, e lo fa in Rai, da Bruno Vespa. Perché?
Per quanto possano essere attendibili i sondaggi, sembra che fino a qualche giorno fa il No avesse qualche punto più del Sì. D’Alema ha poi intensificato la campagna per il No ed è stato registrato il sorpasso del Sì.
Dopo aver perso credibilità con le previsioni sbagliate in merito alle elezioni americane, i giornalisti hanno bisogno di cambiare metodo. In vista del referendum cercano allora di riempire i giornali con qualcosa di diverso. La novità è una caccia al Vip con tanto di rivelazione di voto. Un’operazione degna della più bassa e sporca rivista scandalistica. Secondo questa logica noi, comuni mortali, dovremmo cercare il Vip che più ci aggrada e seguirlo nell’intenzione di voto. Una consultazione sulla Costituzione che si riduce a qualcosa tipo Grande fratello Vip.
“Il peggiore dei sacrilegi è il ristagno del pensiero” cit. Fidel Castro.
Carlo Quondam, oltre che giocare con Viterbopost, scrive anche (seriamente) sul suo blog “Tql”, piattaforma WordPress