Nel Viterbese ci sono tradizioni legate ai prodotti della terra, uniche al mondo, come ad esempio a Tuscania dove esiste una realtà produttiva che ha radici profonde nel territorio, legate saldamente ad un prodotto tra i più conosciuti nella zona: l’olio extravergine d’oliva.
Una piccola produzione locale portata avanti da quasi 50 anni dall’Oleificio sociale di Tuscania, una cooperativa di 350 soci che dal 1967 produce l’oro verde grazie ai conferimenti dei produttori locali. La struttura conta undici operai e due ragazzi inseriti nell’attività grazie al progetto “Garanzia giovani”, che si alternano giorno e notte, in questo periodo dell’anno in cui l’impegno tocca i suoi massimi livelli.
La struttura sorge all’inizio del paese sulla strada Tarquiniese e la produzione è a pieno regime in questi giorni di metà autunno. Il presidente Daniele Nassi racconta come procede la molitura: “Quest’anno purtroppo è attesa una riduzione della produzione del 30% rispetto al 2015, ma siamo comunque sui normali livelli di produzione visto che la scorsa annata è stata da record sotto tutti i punti di vista. Se la produzione è leggermente in calo la qualità invece è buona anche quest’anno”. Le olive arrivano sul piazzale e vengono introdotte in un macchinario che le separa dai rami e dalle foglie, poi passano, attraverso una serie di nastri trasportatori, in una vasca per essere lavate, da qui vengono mandate al frantoio che le trasforma in olio. Daniele Nassi è anche presidente Coldiretti di Tuscania: “Per ora siamo arrivati a 6300 quintali, lavoriamo in partitario e non a ciclo continuo, questo vuol dire che il socio otterrà l’olio dalle olive che ci ha portato e non da altre, operiamo così da sempre e anche se c’è questa particolarità riusciamo a mantenere alta la qualità”.
Quest’anno la produzione ha subito un calo e quindi il prezzo del prodotto finale sarà più elevato “Noi vendiamo a 9 euro a litro – spiega Nassi – anche perché a meno non si può, in genere un olio venduto sotto i 6 euro non è olio ma… lubrificante”. L’Oleificio sociale di Tuscania lavora anche olive biologiche e Nassi conferma che “in Italia l’olio biologico è una cosa seria, costa di più ma la qualità è garantita grazie alle direttive che l’olivicoltore deve seguire per produrre olive biologiche. Ma da questo derivano evidentemente costi maggiori”. La raccolta continuerà ancora per tutto novembre e gli inizi di dicembre a Tuscania e dintorni, questo è il periodo dell’olio che quest’anno costerà un pochino in più ma che sarà sempre di ottima qualità, come vuole la tradizione da queste parti.