Sempre papi sono, che si tratti di uno dei Medici o di Lenny Belardo, che tanto col Vaticano hanno a che fare in ogni caso. L’uno o gli altri nella Città dei Papi ci stanno come il cacio sui maccheroni, specie se portano la Tuscia e il suo capoluogo alla ribalta della tv nazionale e internazionale nel giro della stessa settimana.
I primi due episodi della serie, che in tutto ne prevede otto, sono andati in onda venerdì sera su Sky Atlantic HD e Sky Cinema 1. Tre giorni dopo il debutto dell’altra serie di successo, stavolta targata Rai, girata a Viterbo di recente, “I Medici”. E come per il kolossal sulla famiglia fiorentina, il debutto del nuovo lavoro di Sorrentino ha fatto registrare numeri da guinnes dei primati: 953mila spettatori medi per i primi due episodi e record assoluto per il debutto di una serie tv su Sky. I dati parlano di un +45% rispetto alla messa in onda della prima puntata di “Gomorra”, altra serie cult della rete, e +42% rispetto all’esordio di “1992”.
Ed è forse questa sua umana dualità, questa dicotomia tra l’uomo e il religioso, che ha colpito tanto il pubblico, estasiato dalla nuova fatica di Sorrentino. E poco importa se tra i critici c’è già chi urla alla “rivoluzione copernicana” della fiction cinematografica e chi invece, come il periodico Famiglia Cristiana, considera il Pio XIII di Sorrentino “un papa non da Oscar” (ci saremmo stupiti del contrario): il successo del giovane papa è consacrato dagli spettatori e sui social, dove sono state quasi 35mila in poche ore le interazioni sulla fiction, con l’hastag #TheYoungPope balzato subito alla prima posizione dei trend topic di Twitter. Non solo: le pagine Facebook di Sky Atlantic e Sky Cinema solo ieri, anche prima della messa in onda della saga, hanno generato una social audience di 730mila interazioni. I miracoli però non c’entrano nulla: c’entrano, semmai, il genio di Sorrentino e la bravura di Law e Keaton e dell’intero cast. E anche un po’ della bellezza di Viterbo…