La locandina della festa in programma domenica prossima
Diversi anni fa, quell’antica statua fu recuperata sotto le macerie della chiesa parrocchiale di Sipicciano. Era distrutta. Praticamente in frantumi. Qualche mano misericordiosa, non foss’altro che per testimoniare la fede e la devozione dell’intera comunità sipiccianese verso la Madonna della Misericordia, pensò (molto opportunamente) di non buttare via quei frammenti e di conservarli. Chissà, forse un giorno… Beh, quel giorno è arrivato. Già, perché grazie ad un’iniziativa di Claudio Mancini, ricercatore e studioso di storia locale, e di Stefania Profili, che ha curato e coordinato tutte le fasi di recupero, la statua della Madonna della Misericordia potrà tornare a sfilare in processione, completamente restaurata e rimessa a nuovo. E Sipicciano tutta, come avviene tradizionalmente la terza domenica di ottobre, potrà tornare a stringersi con l’affetto di sempre intorno a quel simulacro miracoloso.
Il culto verso la Madonna delle Misericordia risale ad oltre due secoli fa, esattamente al 1796, ed era rivolto prima ad una miracolosa immagine portata dai marchesi Costaguti nel loro feudo di Sipicciano e, in seguito, ad una statua realizzata nel 1864 e portata in processione fino al 1961. “La statua, commissionata dall’allora parroco don Stefano Bellacanzone – sottolinea Claudio Mancini – ha la peculiarità di avere la testa, le mani e i piedi interamente modellati in cera e rappresenta un’opera inedita e di indubbio valore artistico del pittore viterbese Gaetano Spadini”. La documentazione d’archivio rinvenuta dallo studioso conferisce all’artista viterbese la paternità dell’opera, completata da una imponente macchina per il trasporto, oggi purtroppo perduta, realizzata dal maestro doratore Pietro Garbini, anch’egli viterbese.
Per riportare la statua della Madonna della Misericordia in processione, ci sono voluti mesi di intenso lavoro per il restauro – eseguito dallo Studio dell’architetto Beatrice Palma e risultato particolarmente laborioso per la ricomposizione dei numerosi frammenti – e l’entusiasmo della comunità di Sipicciano e della parrocchia guidata da don Mario Zanasi. Dunque, domenica si potrà festeggiare con una processione ancor più sentita e solenne rispetto al recente passato. A proposito, per le casse pubbliche l’intera operazione non ha avuto alcun costo: il recupero e il restauro infatti sono stati finanziati attraverso una sottoscrizione popolare alla quale tutti, ognuno secondo le proprie possibilità, hanno partecipato. Meglio così, perché la festa sia davvero sentita da ogni sipiccianese, protagonista di un recupero che va ben al di là della fede e della devozione.
