“Un Piano Termale diversificato e un tavolo permanente di confronto sul termalismo. Sono queste le richieste avanzate dai sindacati in merito alle politiche di sviluppo del territorio legate alle acque termali”. Le richieste sono di Alberto Manzini, Fortunato Mannino e Giancarlo Turchetti, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Viterbo, che a Palazzo dei Priori hanno incontrato l’amministrazione comunale proprio sul tema del termalismo. Presenti, per il Comune di Viterbo, il sindaco Leonardo Michelini, e l’assessore Tonino Delli Iaconi.
“Il Piano Termale diversificato – spiegano i sindacati – serve non solo per diversificare l’offerta (spa, parco termale, parte sanitaria ecc.), ma soprattutto per renderla più forte dal punto di vista della concorrenza e duratura nel tempo, evitando di lasciare i lavoratori per strada laddove le imprese non dovessero reggere il confronto sul mercato turistico come potrebbe accadere a fronte di un’offerta concentrata solo su un unico settore. Cosa che non aumenterebbe l’occupazione e dall’altra rischierebbe di rendere il termalismo viterbese più debole sul mercato”.
“Il tavolo permanente – proseguono Manzini, Mannino e Turchetti – rappresenterebbe invece un fondamentale momento di confronto con tutti gli operatori del settore e le loro organizzazioni di rappresentanza in vista di un piano di sviluppo organico complessivo. Il Comune di Viterbo ci ha poi informati che per il Bullicame – una delle due concessioni a disposizione del Comune assieme a quella del Bagnaccio – ha chiesto alla Regione l’anticipo della concessione che scade nel 2017, presentando un piano di riparto delle acque in base allo studio Piscopo dell’Università degli Studi della Tuscia”.
“E’ un treno – concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – che non possiamo e non dobbiamo perdere. Un’occasione per rilanciare il territorio e creare occupazione”.