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Stella Azzurra, serve una prova di coraggio

Oggi a Palestrina trasferta proibitiva, ma al di là del risultato va riscattato l'esordio-no

Fabio Marcante, la solita sicurezza in casa biancostellata

Fabio Marcante, la solita sicurezza in casa biancostellata

C’è il dovere di riscattarsi. A prescindere dal risultato. La Stella Azzurra, che oggi affronta a Palestrina la prima trasferta stagionale del torneo di serie B di basket, deve cancellare le brutte sensazioni suscitate nel match d’esordio (pesante sconfitta contro Scauri e soprattutto l’immagine di una squadra che rinuncia a lottare, rassegnandosi troppo presto alla resa). Non è ammissibile e non è nel dna dei team di Umberto Fanciullo, coach  che predica da sempre la grinta, l’aggressività e la volontà come basi preliminari e imprescindibili per scendere in campo. E invece, una settimana fa al PalaMalè, la truppa biancostellata si è adagiata all’ineluttabile, non dando mai l’impressione di poter invertire o almeno limitare l’inerzia della gara.

Pronti, via e subito 15-2 per gli ospiti, che pure costituiscono formazione di rango, sorretta in casa e anche fuori dalla passione di un pubblico sempre pronto a tenere altissima l’attenzione di chi giostra sul parquet. Può succedere di incassare un parziale pesante anche ad inizio di contesa. Ma ci si aspetta sempre una qualche giocata, una bomba, un recupero che diano una svolta positiva ad un andamento che porta all’inesorabile sconfitta. Ecco, questo è stato l’elemento più preoccupante di quella partita: si può giocar male, si può incappare in una serataccia collettiva, ma non ci si può arrendere così senza lottare.

Ecco perché, quindi, la gara di oggi ha una valenza particolare che va anche al di là del risultato. E va subito detto che l’avversario non appartiene di certo alla categoria delle squadre abbordabili. Tutt’altro. Palestrina è tradizionalmente avversario complicato, in quanto capace di allestire roster di elevata qualità in grado di lottare per gli obiettivi più alti.  Quest’anno a referto vanno giocatori come Drigo, Rischia, Serino, Gagliardo e Pederzini che assicurano classe, esperienza, centimetri ed un assetto con il quale si propongono come una delle possibili candidate al salto di categoria.

Il play maker Francesco Ingrillì in azione

Il play maker Francesco Ingrillì in azione

Contro questa corazzata, inutile girarci intorno, le chances di farcela sono oggettivamente scarne. Ma vale la pena ripetere e sottolineare che in gare del genere, contro avversari decisamente più forti, più che l’esito finale conta l’approccio e la capacità di tenere botta. Ecco, questo si chiede alla Stella Azzurra: niente di più e niente di meno.   Tanto più che il calendario non dà certamente una mano: dopo gli scontri con Scauri e Palestrina, è in programma un altro match interno stavolta contro Napoli che, dopo l’estromissione della passata stagione, ha rilevato il titolo sportivo da Agropoli e si presenta con un team fortemente competitivo. Come sempre.

Un’unica novità in casa biancostellata: a Palestrina dovrebbero essere in campo tutti gli effettivi, compreso Cianci che nella prima di campionato non ha potuto scendere sul parquet per problemi collegati al tesseramento. Che l’inizio fosse complicato (anche per il profondo rinnovamento operato) si sapeva, ma adesso bisogna porre solide basi per centrare gli obiettivi di partenza. Il che, in sostanza, significa gioco, fluidità di manovra, capacità di stare in campo attraverso schemi semplici ma efficaci. E soprattutto tanta grinta e aggressività. 

Palla a due alle 18; arbitrano Antonio Massafra di Firenze ed Alberto Giansante di Siena.

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