Tornano nuovamente a farsi sentire i dipendenti del gruppo Ro.Ri della Clinica Santa Teresa. “Dopo un lungo iter scrive in una nota Stefano Congiu della Rsa – Unione sindacati di base Viterbo) – a giugno 2016 è arrivata l’autorizzazione per la nuova Santa Teresa per l’erogazione di ulteriori servizi sanitari, in regime privatistico. Questo permette di rilanciare l’azienda e speravamo che permettesse anche a noi lavoratori di terminare il lungo calvario fatto di precarietà. Invece, il contratto di solidarietà, attivo dal settembre 2015, è stato rinnovato. I sindacati firmatari (Cgil, Cisl e Uil) hanno deciso autonomamente senza consultare i lavoratori. Sindacati e datore di lavoro decidono le sorti delle persone senza nemmeno ascoltare le nostre ragioni”.
“Ma non si era stabilito – continua Congiu – che, una volta arrivata l’autorizzazione, il contratto di solidarietà sarebbe cessato, visto che la maggior parte dei lavoratori ha accumulato sessanta, settanta, alcuni cento giorni di ferie per coprire i turni lavorativi e garantire l’assistenza sanitaria necessaria ai pazienti? Possibile che non ci sia un organo preposto per controllare i segretari sindacali in modo che lavorino veramente per tutelare i diritti dei lavoratori?”.
“Per questo motivo – è la conclusione – il 21 ottobre scenderemo in piazza per lo sciopero generale indetto per la difesa dei diritti del lavoro e dello stato sociale”.