Comincia la stagione dell’olio ma tutta la provincia si chiede: sarà buono e abbondante come quello dell’anno scorso? Domanda più che lecita, vista la grande annata del 2015 che ha regalato una produzione abbondante oltre che di ottima qualità. “Si preannuncia una stagione nella media – spiega Giuseppe Iacomini, direttore della cooperativa Battisti di Vetralla -. Dagli incontri che ho avuto in questi ultimi giorni con gli olivicoltori è trapelato un cauto ottimismo sulla quantità del raccolto”. Iacomini si mostra fiducioso rispetto alle attese dei produttori di olio extravergine di oliva della provincia di Viterbo. Le sue, elaborate sulla base di informazioni raccolte sul campo, sono previsioni tuttavia confortanti nell’imminenza di una stagione che si annuncia necessariamente ridimensionata rispetto ai fasti della precedente, eccezionale, come si diceva, sia per quantità che per qualità. “La scorsa campagna è stata fantastica in tutti i sensi. Quest’anno – aggiunge Iacomini – puntiamo a stabilizzarci, come normale che sia, sulla media. Speriamo solo che le condizioni climatiche siano favorevoli e che le temperature scendano sensibilmente per abbattere il tasso di umidità. Tireremo le somme alla fine della raccolta che inizierà, a seconda delle diverse cultivar, nei prossimi giorni e comunque entro la metà del mese”. Le previsioni indicano per Viterbo, provincia che annovera le Dop Canino e Tuscia, una sostanziale stabilità, in controtendenza rispetto al dato regionale del Lazio dove quest’anno la produzione di olio extravergine (dati Ismea – Unaprol diffusi da Coldiretti) si attesterà a 13.570 tonnellate, con una diminuzione di 7.307 tonnellate (-35%) rispetto alla campagna 2015.
“La nostra provincia è una di quelle votate alla qualità – commenta Mauro Pacifici, presidente provinciale Coldiretti –, diciamo che rispetto alla media regionale che si presenta in calo, noi da quello che ci dicono le varie aziende del territorio e i frantoi ci assesteremo su una produzione non molto diversa da quella dell’anno scorso ed è un dato non di poco conto vista la grande differenza che c’è stata nelle condizioni metereologiche con periodi alternati di siccità, la pioggia, il caldo, aridità della stagione estiva che non hanno favorito l’iter normale di produzione, anche gli attacchi della mosca olearia sono stati combattuti con grande perizia nelle nostre aziende con un uso attento dei fitofarmaci. Troveremo un olio di qualità, ma soprattutto sicuro da questo punto di vista, quindi comprare dai frantoi o dai produttori è segno di garanzia di un prodotto di qualità”. Dunque produzione nella media, nessun problema per gli insetti infestanti, ma cosa dire sulla qualità? L’olio quest’anno sarà buono come quello dello scorso anno? “Il vero nemico quest’anno sono stati gli agenti climatici e gli sbalzi di temperatura che in qualche caso hanno inibito la fioritura delle piante. La certezza è che comunque il nostro olio – aggiunge Alberto Frau, direttore provinciale della Coldiretti – sarà anche quest’anno all’altezza degli elevati standard di qualità che ne fanno il principale valore aggiunto. Certo, un litro di olio costerà qualcosa in più rispetto allo scorso anno, ma è preferibile continuare ad usare extravergine di qualità e di origine certificata, magari riducendone i consumi, piuttosto che cambiare abitudini di spesa e indirizzarsi verso prodotti venduti a buon mercato ma che non garantiscono qualità, né certezza sulla provenienza”. Quindi, anche se ci sarà un leggero aumento di prezzo a scapito delle nostre tasche, la qualità di sempre è garantita.