Facebook a pensarci è uno strumento demoniaco. Ti costringe a confrontarti con il lato peggiore delle persone, quello più borioso, narcisista e meschino; io su facebook ho provato odio vero come forse mai ne ho provato verso gente che nemmeno conosco, che non ho mai visto dal vivo e che non so che voce abbia. Oppure ho odiato persone che dal vivo mi erano indifferenti, o addirittura simpatiche. Roba che solo a vedere certi avatar mi sale il nervoso. Ogni bacheca mi sembra un baretto dove il capobullo si fa beffe di altra gente con la compiacenza dei suoi lacchè, cosa che al tempo dei blog e dei forum non si verificava, almeno non con questa regolarità.
Io del resto mai mi permetterei di andare sulla bacheca di qualcuno che nemmeno conosco a sentenziare “non dire cazzate”, non me lo sognerei perché A) ho di meglio da fare, B) quello giustamente mi insulta e C) non sento di possedere la verità assoluta. Se lo fai è perché sei talmente drogato di adulazioni e ubriaco di “potere” che sei convinto che la tua autorità valga anche al di fuori del tuo piccolo spazio virtuale. Invece succede che io ti mando affanc… perché in fondo: chi c…o sei? Ma chi ti si è mai inc…o?
Questo e molti altri pensieri (tetri e non) di Fulvio Venanzini, si possono trovare sul suo blog “Inquietologia”, piattaforma WordPress