15112024Headline:

La “rivoluzione” dei piccoli agricoltori

La legge sulla filiera corta sostiene i prodotti locali e tutela i consumatori

Uno schema di filiera corta

Uno schema di filiera corta

Udite udite, agricoltori viterbesi (e più in generale laziali), ci sono grosse novità: il Consiglio regionale ha infatti approvato, da pochi giorni e all’unanimità la legge per valorizzare e promuovere il consumo dei prodotti agricoli di filiera corta nel Lazio. Questo dispositivo permette di valorizzare le produzioni dei territori.

A presentare la proposta di legge è stato il viterbese Riccardo Valentini, esponente del Pd e vice presidente della Commissione agricoltura della regione Lazio, con lui anche i consiglieri regionali Cristiana Avenali (Pd, prima firmataria), Mario Ciarla (Pd), Marta Bonafoni (SI-Sel) e Daniela Bianchi (SI-Sel). Ci sono dunque grosse novità in vista per i piccoli produttori locali, come spiega proprio Valentini: “È una legge che parla sia ai consumatori che alle piccole aziende, realtà che hanno bisogno di essere sostenute perché sono le nostre sentinelle sul territorio, a tutela della qualità e dell’eccellenza della nostra produzione agricola”. “I prodotti di filiera corta – aggiunge Valentini – verranno così incentivati e utilizzati nelle mense di ristorazione collettiva pubblica, individuando per loro aree specifiche nei nuovi mercati rionali e all’interno degli stessi spazi dei territori comunali. La Legge prevede degli incentivi per le aziende agricole biologiche che si costituiscono in rete e in aree omogenee. Previste, infine, delle aree dei centri di trasformazione di comunità. Dal produttore al consumatore, anche direttamente in piazza, senza che i prodotti debbano fare un solo metro”.

Sì allunanimità in Regione alla legge sulla filiera corta

Sì unanime in Regione alla legge sulla filiera corta

La legge è anche uno strumento di crescita economica in quanto riduce i passaggi intermedi, abbattendo i costi non necessari. Tra le norme da segnalare, quella secondo cui alle aziende agricole che soddisfano i requisiti previsti dalla legge e alle imprese che si approvvigionano almeno al 50% di prodotti agroalimentari a filiera corta, viene assegnato un logo per la promozione della loro attività. Tra i firmatari c’è anche Enrico Panunzi, presidente della sesta Commissione consiliare Regione Lazio, che pone il l’accento su alcuni aspetti: “Proporre una visione diversa dell’agricoltura, che intenda valorizzare i prodotti regionali di qualità e attivare i territori per la promozione e il sostegno economico della produzione laziale. Altre disposizioni assicurano il divieto di somministrazione e vendita di prodotti contenenti Ogm, disciplina la vendita al dettaglio di tali prodotti, assegna ai Comuni il compito di riservare, nel caso di apertura di nuovi mercati, almeno il 20% totale dei posteggi ai produttori e agli agricoltori di prodotti provenienti da filiera corta”. “Norme specifiche sono dettate anche per l’itticoltura – sottolinea ancora Panunzi – per promuovere lo sviluppo di idee progettuali finalizzate alla valorizzazione delle risorse genetiche autoctone. Sono altresì  istituiti, infine, i fondi regionali per la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari e il fondo per la promozione dei prodotti a miglio zero”.

David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio

David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio

La legge è stata accolta in modo positivo anche dalle associazioni di categoria. ”Un formidabile pacchetto di misure che adesso però vanno declinate sul terreno della concretezza, adattate alla specificità dei singoli settori produttivi e calate nelle diverse realtà territoriali. Questa legge rappresenta, più che un traguardo, l’inizio di una nuova stagione di sviluppo della nostra agricoltura”, commenta David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio. ”Il consiglio regionale, votando all’unanimità, ha dato prova di grande sensibilità verso le istanze del mondo agricolo. In questo impianto normativo trovano la loro definitiva legittimazione le grandi battaglie che abbiamo promosso – conclude Granieri – per favorire anche nel Lazio il consolidamento della nuova agricoltura, quella nata dalla santa alleanza tra produttori e consumatori in nome della trasparenza, della legalità e della sicurezza alimentare”.

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