C’è ancora voglia di fare politica, soprattutto fra i giovani? Non si direbbe visto che sfiducia e disistima verso quel mondo (in generale e senza distinzioni) sono palpabili ad ogni livello. Eppure, non bisogna demoralizzarsi e invece bisogna provarci con rinnovati vigore e impegno. La “lezione” (è proprio il caso di dirlo) viene dal neonato Centro Studi Aldo Moro, di cui si è già avuto modo di parlare nei giorni scorsi su queste stesse colonne. Esordio, la passata settimana, con la due giorni dedicata al Distretto turistico e culturale dell’Etruria meridionale, alle riforme costituzionali e ai temi della sicurezza e del terrorismo internazionale (con ospiti di assoluto livello a partire dal ministro Maria Elena Boschi), ma stavolta arriva il vernissage ufficiale con la presentazione del programma. “Siamo un’associazione culturale – conferma il presidente Aldo Fabbrini – che si ispira ai valori e agli insegnamenti del cattolicesimo democratico, del quale Aldo Moro fu uno dei massimi interpreti ed esponenti”. Ma, oltre alle convention, uno degli obiettivi primari è la formazione, perché per fare buona politica e buona amministrazione servono strumenti adeguati. Quindi, una sorta di scuola “completamente gratuita e aperta a tutti – aggiunge Fabbrini – in particolare ai giovani, a chi ha voglia di impegnarsi nella politica e nelle istituzioni, e agli amministratori, quelli attuali e quelli futuri”.
“Intanto – aggiunge Dalila Corsini – tramite un accordo con l’università gli incontri consentiranno agli studenti di ottenere crediti formativi: il consiglio è di prenotare la partecipazione per tempo, almeno 4-5 giorni prima della data fissata”. “Il successo ottenuto dalla convention della scorsa settimana – sottolinea Aldo Fabbrini – è testimoniato dai 2000 accrediti registrati alla reception”. “La pagina Facebook – aggiunge Scorsi – ha già 200 like: non è poco visto che è operativa da pochissimo tempo”. “C’è tanta voglia di fare e di fare bene – interviene Daniela Bizzarri -. Ci giungono richieste di adesione che confermano la sensazione che iniziative di questo genere hanno fondamenta solide su cui poter costruire”.