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La buona amministrazione inizia a scuola

Presentati i corsi di formazione organizzati dal Centro studi Aldo Moro

Lucio D'Ubaldo e Aldo Fabbrini, direttore e presidente del Centro Studi Aldo Moro

Lucio D’Ubaldo e Aldo Fabbrini, direttore e presidente del Centro Studi Aldo Moro

C’è ancora voglia di fare politica, soprattutto fra i giovani? Non si direbbe visto che sfiducia e disistima verso quel mondo (in generale e senza distinzioni) sono palpabili ad ogni livello. Eppure, non bisogna demoralizzarsi e invece bisogna provarci con rinnovati vigore e impegno. La “lezione” (è proprio il caso di dirlo) viene dal neonato Centro Studi Aldo Moro,  di cui si è già avuto modo di parlare nei giorni scorsi su queste stesse colonne. Esordio, la passata settimana, con la due giorni dedicata al Distretto turistico e culturale dell’Etruria meridionale, alle riforme costituzionali e ai temi della sicurezza e del terrorismo internazionale (con ospiti di assoluto livello a partire dal ministro Maria Elena Boschi), ma stavolta arriva il vernissage ufficiale con la presentazione del programma. “Siamo un’associazione culturale – conferma il presidente Aldo Fabbrini – che si ispira ai valori e agli insegnamenti del cattolicesimo democratico, del quale Aldo Moro fu uno dei massimi interpreti ed esponenti”. Ma, oltre alle convention, uno degli obiettivi primari è la formazione, perché per fare buona politica e buona amministrazione servono strumenti adeguati. Quindi, una sorta di scuola “completamente gratuita e aperta a tutti – aggiunge Fabbrini – in particolare ai giovani, a chi ha voglia di impegnarsi nella politica e nelle istituzioni, e agli amministratori, quelli attuali e quelli futuri”.

Denso il programma di appuntamenti: si comincia il 29 ottobre con il primo incontro nel quale Peppe Fioroni (padre putativo e non solo dei cattolici democratici viterbesi) affronterà il tema “Aldo Moro, protagonista della democrazia italiana”. Le iscrizioni all’evento si possono effettuare on line, come pure l’adesione l’associazione. Ad occuparsi del sito, della pagina Facebook e del profilo Instagram è il consigliere comunale Cristian Scorsi, mentre l’organizzazione è curata dalla consigliera Daniela Bizzarri. Nel consiglio direttivo, tra gli altri, il vice sindaco Luisa Ciambella e la delegata alla sanità Martina Minchella.

La presentazione del programma del Centro studi

La presentazione del programma del Centro studi

“Ma la nostra non sarà una scuola di indottrinamento – commenta il direttore dei corsi Lucio D’Ubaldo -. Le scuole di politica in fondo sono tutte uguali e ognuna però ha la sua anima e la sua mission. Noi ci proponiamo un indirizzo ispirato alle significative presenze dei cattolici democratici che hanno sicuramente contribuito alla nascita dell’Italia moderna. A Viterbo sta nascendo un progetto che già sta sollevando interesse in altre zone: tanto per non andare lontano, si sta lavorando per ripetere questa esperienza anche a Roma. Nel contattare i vari relatori che saranno ospiti degli incontri, non solo ho ricevuto adesioni immediate ed entusiastiche, ma ho potuto percepire un interesse concreto. Evidentemente questa voglia di buona politica e buona amministrazione è diffusa in ogni settore della nostra società, non solo negli ambienti a noi a più culturalmente vicini perché gli insegnanti provengono da storie anche lontane dalla nostra”.
Dalila Corsini

Dalila Corsini

“Intanto – aggiunge Dalila Corsini – tramite un accordo con l’università gli incontri consentiranno agli studenti di ottenere crediti formativi: il consiglio è di prenotare la partecipazione per tempo, almeno 4-5 giorni prima della data fissata”. “Il successo ottenuto dalla convention della scorsa settimana – sottolinea Aldo Fabbrini – è testimoniato dai 2000 accrediti registrati alla reception”. “La pagina Facebook – aggiunge Scorsi – ha già 200 like: non è poco visto che è operativa da pochissimo tempo”. “C’è tanta voglia di fare e di fare bene – interviene Daniela Bizzarri -. Ci giungono richieste di adesione che confermano la sensazione che iniziative di questo genere hanno fondamenta solide su cui poter costruire”.

“Siamo un’associazione innanzitutto culturale – conclude Aldo Fabbrini – e in questo solco ci muoveremo con altre iniziative che puntino alla valorizzazione del nostro patrimonio di tradizioni e di esperienze. Ne abbiamo così tante qui da noi che sicuramente non c’è bisogno di manifestazioni importate. Non ci piacciono i monopoli, soprattutto in campo culturale”. Amen.

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