“Be different”, ma anche “Be fantastic”. Va decisamente aggiornato il motto dei ragazzi speciali dell’associazione Juppiter: sì, è vero, sono diversi, ma sono pure fantastici. Nella loro semplicità e nell’impegno che mettono nelle (tante) cose che fanno, diventano davvero straordinari. Oltre che trascinanti e coinvolgenti. Beh, queste splendide persone adesso hanno un amico in più, anzi più di uno: un intero reggimento di militari dell’Aves, quelli del 3° Reos (Reggimento elicotteri operazioni speciali) “Aldebaran”. Uniti da una maglietta nera sulla quale spiccano i due loghi e una serie di strisce verdi tutte uguali, con al centro una rossa. “La prima volta che l’ho vista – confessa il comandante del Reos, Andrea Di Stasio – mi ha suggerito l’immagine di una lacrima che esce dal cuore”.
Sono diversi i momenti commoventi di una mattinata particolare, anzi proprio speciale, per restare in tema. “Mai avrei immaginato nella mia ormai lunga carriera – aggiunge il presidente di Juppiter, Salvatore Regoli – di dover un giorno partecipare ad un evento del genere che sancisce una comunione di intenti così stramba: i nostri ragazzi con i soldati dell’Aves. Ma quando il colonnello Di Stasio, durante un incontro del tutto casuale a Bagnoregio, me lo ha proposto, non ho avuto dubbi: si fa. Perché è nel nostro dna la ricerca di ciò che unisce e non di ciò che divide. Ed eccoci qui per celebrare questa unione”.
All’evento ci sono proprio tutti: il comandante dell’Aviazione dell’Esercito generale Antonio Bettelli, la madrina Rossella Caruso (vedova del primo ufficiale che lavorò per la creazione del reparto che poi avrebbe preso il nome di Aldebaran, “la stella più lucente della costellazione del Toro”, come si legge nella brochure di presentazione), i sindaci Francesco Bigiotti (di Bagnoregio) e Ruggero Grassotti (di Vitorchiano, che proprio qualche mese fa ha concesso la cittadinanza onoraria al reggimento), il padrone di casa colonnello Roger Vai (comandante della Scuola marescialli dell’Aeronautica militare nella cui aula magna si svolge la cerimonia), il presidente del consiglio comunale di Viterbo Marco Ciorba in rappresentanza del sindaco Michelini (lo scorso settembre anche la Città dei Papi ha concesso identico riconoscimento), l’onorevole Alessandro Mazzoli (Pd).
E poi gli uomini del Reos, i rappresentanti dell’Anae (l’Associazione che riunisce i baschi azzurri in congedo), gli alunni di quinta elementare della “Pio Fedi” di Vitorchiano con la dirigente scolastica e le insegnanti (ma loro sono ormai di casa da quelle parti visto che in passato avevano già avuto modo di visitare la struttura militare). E ci sono soprattutto loro, i ragazzi speciali di Juppiter, che sono i veri protagonisti della kermesse.
Sono abituati ad esibirsi in pubblico, ma stavolta si ha l’impressione che ci mettano qualcosa di più. Cantano in coro (e la platea volentieri si aggrega) “Volare”, la celebre canzone che fece scoccare la scintilla dell’idea di unire Juppiter e soldati, ma si concedono anche per qualche veloce intervista. Uno confessa candidamente di tifare per la Roma e soprattutto per Francesco Totti, un altro la sua passione per la meccanica e di non vedere l’ora di poter ammirare da vicino gli elicotteri; un altro ancora elenca i tanti impegni settimanali: laboratori di teatro e musicali e le tappe in palestra per l’attività fisica. Due piccoli alunni, Nicolas e Camilla, leggono le poesie composte in occasione della precedente visita al Reos e altre due mostrano con orgoglio il cartellone realizzato in quella circostanza.
“Il terzo reggimento – interviene il colonnello Di Stasio – è nato sulle ceneri di un altro reparto chiuso quasi venti anni fa. Quando mi fu affidato l’incarico di lavorare alla nascita del Reggimento operazioni speciali, c’erano molte remore; un mio superiore mi disse testualmente: ‘E’ un sogno…’. Insomma, ci credevano in pochi. Ma io risposi con convinzione: ‘Solamente sognando, si possono realizzare cose da sogno’. Oggi che il Reos è una realtà, devo ringraziare chi ci ha creduto e chi ha lavorato e continua ad operare ogni giorno per crescere e migliorarsi”.
L’unione viene suggellata da uno scambio di doni: il primo esemplare della maglietta che sancisce il “gemellaggio” viene indossato da un sergente del Reos (presto però tutti i militari ne avranno una), mentre a Juppiter va un assegno di 3027 euro, raccolti attraverso una sottoscrizione volontaria tra i componenti del reparto. Salvatore Regoli ne approfitta per ricordare che in occasione delle prossime feste natalizie si potranno acquistare e regalare piccoli oggetti o inviare cartoline con il marchio Juppiter: un po’ di sano marketing non guasta di sicuro in circostanze del genere. Si chiude con l’inno di Mameli, la Canzone degli italiani, cantato tutti in coro e con un pezzo di Fiorella Mannoia, il cui inciso diventa (insieme a “Volare) il motto della giornata: “Ora che ho imparato a sognare, non smetterò più”.