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Grandi manovre per le elezioni del 2018

Politiche, nel Pd si punta al ticket Panunzi-Ciambella. Ma ci sono pure comune e regione

Luisa Ciambella, vice sindaco e assessore alla polizia locale

Luisa Ciambella, vice sindaco e assessore alla polizia locale

Le grandi manovre sono già cominciate. Che succede? Chi ha aperto le ostilità contro l’Italia? Tranquilli, niente di questo: si parla di politica. Che non è il solito modo di dire, perché qui si parla davvero di politica. Anzi di elezioni. Ma non si vota nel 2018? Esatto, salvo complicazioni (che Renzi ora esclude) legate all’esito del referendum, quello sì ormai molto vicino. Ma se si va alle urne tra quasi due anni, che senso ha parlare oggi delle future consultazioni (che poi a Viterbo saranno esattamente tre)? Perché ci si deve preparare per tempo: stringendo accordi e alleanze adesso in modo da lavorarci su senza l’assillo della scheda incombente.

Intanto, bisogna ricordare che nell’anno di grazia 2018 i viterbesi dovranno esprimersi in tre differenti elezioni, tutte legate tra loro per gli incastri che concernono innanzitutto le candidature: si rinnoverà l’amministrazione comunale, quella regionale e si voterà anche per il Parlamento. Che non si sa ancora se sarà formato da Camera e Senato come oggi, o solo dal consesso di Montecitorio: questo dipende dall’esito del referendum del 4 dicembre nel quale tutti noi dovremo esprimere un sì o un no alla proposta di riforma costituzionale, approvata dal Parlamento negli scorsi mesi e ora sottoposta all’esame dei cittadini. Se passa eleggeremo direttamente solo i deputati, altrimenti si torna all’antico con il voto anche per il Senato.

Il consigliere regionale Enrico Panunzi

Il consigliere regionale Enrico Panunzi

Dunque, sono tantissimi i fermenti che attraversano la classe politica viterbese, in particolare nel Pd dove (prima notizia) va registrata una stretta liaison tra fioroniani e panunziani, un tempo (neanche troppo lontano) l’un contro l’altro armati e oggi pervasi da reciproca attrazione. Voci di corridoio danno per certo che il ticket sul quale punteranno sarà formato dalla vice sindaca Luisa Ciambella e dallo stesso Enrico da Canepina, oggi consigliere alla Pisana ma più che mai deciso a spostare la propria residenza romana nei palazzi più nobili del centro. Oddio, l’ex ministro Peppe Fioroni non ha ancora del tutto accantonato le speranze di tornare alla Camera, ma dopo 22 anni ininterrotti a Montecitorio (la sua prima elezione risale al 1996) appare assai complicato che Renzi possa consentirlo. Altrimenti tutti i suoi discorsi sul rinnovamento andrebbero a farsi benedire. Con il nuovo sistema si torna alle preferenze e ai collegi. Nel caso di Viterbo (che dovrebbe essere unita a Rieti), il capolista (scelto dai partiti ed eletto direttamente) dovrebbe essere il reatino (esattamente di Poggio Mirteto) Fabio Refrigeri, fedelissimo di Zingaretti che gli ha affidato il delicato assessorato alle infrastrutture. E gli altri, soprattutto i parlamentari uscenti Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi, entrambi alla prima esperienza? Nel ticket non sono previsti: che se la vedano loro, è il ragionamento spicciolo di queste settimane. Ammesso che le cose stiano così (perché le smentite sono sempre dietro l’angolo), resta da vedere se davvero il Pd nel collegio Viterbo – Rieti riuscirà ad eleggere tre deputati. Con i tempi che corrono, l’impresa appare quanto meno complicata.

Francesco Serra, ex capogruppo Pd in consiglio comunale

Francesco Serra, ex capogruppo Pd in consiglio comunale

Ma nei discorsi delle segrete stanze, si parla naturalmente anche di Regione. Se Zingaretti vorrà continuare alla Pisana (ma le sue aspirazioni personali guardano molto più in alto), bisognerà pensare a mettergli a fianco gente di valore. Ricordato e  sottolineato che la Tuscia è l’unica provincia laziale a non avere rappresentanti in giunta, bisogna cercare qualcuno da mandare a Roma. Ci sarebbe l’uscente Valentini, ma si sta pensando anche a Francesco Serra, ex capogruppo in Comune, e allo stesso sindaco Leonardo Michelini. E va anche detto che i consiglieri regionali democrat sono due, ma Panunzi fu eletto dal Pd, mentre Valentini era compreso nel listino del presidente. Per dire, insomma, che i democratici nel Viterbese eleggono un solo consigliere e che quindi i “posti” non sono poi così tanti.

Infine, last but not least, resta Palazzo dei Priori. Dove gli appetiti di possibili candidati sindaco sono diversi. Sembra che, al momento, sia Serra a godere dei maggiori appoggi per tentare la riconquista del Comune, ma sembra pure che il cardiologo non ne abbia, per ora, gran voglia.

Tutto da vedere, tutto da verificare, tutto da mettere in pratica. Di certo, le grandi manovre sono iniziate, ma non fanno i conti con il voto dei cittadini. Quello sì unico e vero arbitro di ogni questione.

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