A Napoli c’è un detto che recita: “E pigliat’ ‘o cazz pà banc ‘ell’acqua” che non si discosta molto dal senso del proverbio “hai preso fischi per fiaschi”. La frase fa riferimento a un periodo storico in cui, nella capitale del Regno delle due Sicilie, l’acqua non era potabile e c’erano dei punti di distribuzione in città chiamati in dialetto “banc ‘ell’acqua” proprio come oggi succede a Tarquinia con le Casette dell’acqua.
Ma c’è una differenza: se all’epoca non c’erano molti controlli sull’acqua oggi sono obbligatori per legge e sulle casette di Tarquinia, da qualche mese, non vengono più affissi i risulti mensili delle analisi di laboratorio. Il Movimento 5 stelle locale denuncia che “sono mesi che i cittadini di Tarquinia non hanno accesso ai dati relativi alla qualità dell’acqua erogata nei punti di approvvigionamento installati nel territorio comunale”.
Un fatto grave per la salute dei cittadini e dunque i grillini hanno depositato un’interrogazione rivolta al sindaco Mazzola per avere dei chiarimenti riguardo la distribuzione di acqua potabile attraverso le Casette dell’acqua. In particolare si chiede all’amministrazione “se la Logica Srl abbia fatto pervenire al Comune i risultati delle analisi chimiche di laboratorio che devono essere effettuate mensilmente dalla concessionaria in regime di autocontrollo”. Una bella gatta da pelare per il primo cittadino Mazzola, ma il Movimento 5 stelle, oltre alla sparizione delle analisi si chiede anche se “vi siano ulteriori analisi di laboratorio attestanti che l’acqua erogata dai distributori non sia alterata da agenti esterni o cariche batteriche e conservi i requisiti di potabilità”.
Quesiti importanti, cui bisogna dare un’immediata risposta, poiché si tratta della salute dei cittadini e se risultasse che l’acqua non è potabile allora sarebbe un vero problema, in questo caso però ci sarebbe una piccola speranza di salvezza legata, come al solito in Italia, ad un disservizio. Proprio così, infatti, la convenzione quinquennale a titolo gratuito con la società Logica Srl era stata siglata nel 2012, e prevedeva l’installazione e la gestione di quattro punti di approvvigionamento di acqua potabile per uso alimentare secondo i parametri di legge. Ad oggi, solo due dei quattro punti di approvvigionamento risultano essere stati installati a Tarquinia. Consolazione davvero magra.