Nella consueta diatriba tra “mi si nota di più se partecipo o se sono assente” spiccano nell’incontro convocato dal coordinatore comunale di Forza Italia, Giovanni Arena, diverse defezioni pesanti. Non rispondono all’appello i tre consiglieri comunali azzurri: il capogruppo a Palazzo dei Priori Claudio Ubertini, l’ex sindaco Giulio Marini e Antonella Sberna (giustificata per un viaggio di lavoro a Milano programmato da tempo: chissà se senza quell’impegno avrebbe partecipato ugualmente…).
L’ex vicesindaco di Viterbo parte dalla necessità che chi si confronta con la cosa pubblica sia sufficientemente preparato e confessa candidamente di avere una gran voglia di tornare nell’agone politico e amministrativo cittadino; poi passa alle emergenze cittadine: “Innanzitutto la sicurezza perché ci sono zone di Viterbo dove non è consigliabile passare, soprattutto di sera. Ancora, il decoro che è fatto di pulizia e non solo: è il nostro biglietto da visita per chi viene da fuori. Non possiamo permetterci di presentarci male. Il lavoro per i giovani e non solo: ci sono imprenditori che ancora oggi fanno grande fatica a trovare figure professionali specializzate. Proprio in questi giorni si sta discutendo di un progetto termale nella zona Cassia Sud: è un’iniziativa che a regime darà centinaia di posti di lavoro. Mi dicono che c’è stato un ulteriore rinvio e che in conseguenza di questi ritardi l’entusiasmo dell’imprenditore sta scemando con il rischio di perdere una straordinaria occasione di crescita”. Doveroso il richiamo ai fondi Plus che “hanno permesso la più grande trasformazione urbanistica della nostra città: soldi arrivati perché la passata amministrazione aveva lavorato così bene che il progetto presentato si classificò al primo posto ottenendo il massimo dei finanziamenti”.
Il cahier de doleances è lungo e articolato e dai presenti (quasi duecento: un successone considerata la crescente e generalizzata avversione verso la politica). La dirigente scolastica Paola Buggiotti non perde l’occasione per una battuta: “La Buona Scuola? La definizione più appropriata per quella è quella che usano i ragazzi: la Buona ‘sola’…”. Applausi convinti in platea. Si parla di raccolta rifiuti, di viabilità in città e soprattutto nel nascente quartiere a Ponte dell’Elce; di imprenditoria giovanile e femminile; di iniziative per rivitalizzare il centro storico.