Se si chiedesse ad un cittadino del capoluogo della Tuscia, qual è la prima parola che gli viene in mente quando si parla di Viterbo, la prima risposta sarebbe scontata: Santa Rosa con tutto quel che segue. E la seconda? Magari Palazzo dei Papi: e ci sta. E poi? Chissà, il Bullicame: oh yes. E ancora? Beh, se qualcuno dicesse Aves non ci sarebbe affatto da meravigliarsi, perché quel reparto nato agli inizi degli anni Sessanta è intimamente legato a Viterbo e ai viterbesi: qui si è costituito, qui si è sviluppato, qui continua ad esistere. Migliaia di soldati con le loro famiglie e con i figli che nel corso del tempo si sono susseguiti e ed ora vivono qui perfettamente integrati.
Non c’è affatto da stupirsi, dunque, se il consiglio comunale di Viterbo ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria al 3° Reos (Reggimento elicotteri operazioni speciali), l’ultimo reparto nato in casa Aviazione dell’Esercito visto che è stato costituito meno di due anni fa. Decisione presa all’unanimità a metà luglio quando fu discussa in Sala d’Ercole la mozione a suo presentata dalla consigliera Maria Rita De Alexandris. Un riconoscimento (peraltro già concesso in passato ad altri reparti: Antares e Scorpione) che vuole essere la concreta testimonianza dell’affetto e della stima che circondano i baschi azzurri, una cui folta rappresentanza partecipa alla cerimonia ufficiale a Palazzo dei Priori, guidata dal sindaco Leonardo Michelini e dal presidente del consiglio comunale Marco Ciorba.
La fredda lettura della delibera (le procedure prevedono questo) non riesce a dare il senso dell’emozione che è palpabile sia negli uomini più direttamente coinvolti, a partire dal comandante del reggimento colonnello Andrea Di Stasio, ma anche nel comandante dell’Aves, generale Antonio Bettelli, orgoglioso che un altro suo reparto abbia ricevuto una così prestigiosa onorificenza. “Noi ci prepariamo per eventi – sottolinea nell’intervento di saluto – che speriamo non debbano mai accadere, ma siamo pronti anche per ogni altra esigenza di tipo civile. Al di là del rumore degli elicotteri, la nostra presenza è silenziosa, ma tangibile”. Al suo fianco, Leonardo Michelini annuisce e aggiunge: “Sono questi i momenti in cui sono davvero felice di essere il sindaco. Al 3° Reos Aldebaran e all’intera Aviazione dell’Esercito, la cui esistenza è intimamente legata alla città di Viterbo, il nostro ringraziamento per quello che fate con passione e competenza e l’augurio sincero di ulteriori successi”.
Tocca al comandante Di Stasio chiudere la cerimonia. C’è un discorso preparato, ma rimane in tasca: meglio parlare col cuore. L’emozione è palpabile: “Non conoscevo Viterbo – confesso – c’ero stato solo da allievo, ma allora pensavo solo a studiare e ad imparare a fare il pilota. Quando ci sono arrivato con mia moglie e i bambini due anni fa, ce ne siamo subito innamorati tanto che oggi i miei figli non vogliono assolutamente spostarsi. Oggi ci sentiamo viterbesi e perciò la cittadinanza onoraria rende gli uomini dell’Aldebaran e tutta l’Aves, orgogliosi, felici e anche commossi. E’ l’ulteriore anello che fortifica il legame fra noi e Viterbo”. Poi lo scambio di doni e la maxi foto di gruppo con le autorità presenti e con la madrina del reggimento la signora Rossella, vedova del colonnello Caruso, uno degli ufficiali che ha contribuito a far nascere il 3° Reos. La cittadinanza onoraria è anche per lui.