Oplà, il dirigente non c’è più. Al Comune di Viterbo di affidare l’incarico dirigenziale, con contratto di lavoro a tempo determinato, per la direzione dell’ufficio speciale per lo sviluppo del termalismo e del turismo nell’anno giubilare, ormai non interessa più. Anche perché praticamente l’anno giubilare ormai è quasi finito ed evidentemente la struttura temporanea concepita per gestirne le attività turistiche e del termalismo a questo punto non ha più senso di esistere. Ne avrebbe avuto se fosse andata a regime subito, a gennaio quando era stata ideata, ma dato che siamo abbondantemente oltre la metà del 2016, parlare ora di iniziative per l’anno giubilare risulterebbe del tutto inutile.
La gara per ricercare tale figura professionale, bandita a gennaio scorso, è stata annullata. Il Comune allora annunciò la ricerca di un esperto ”in marketing e management del turismo, con competenze in materia di tutela, valorizzazione e riqualificazione ambientale dei territori in cui insistono concessioni di acque termali, con competenze in materia di recupero e valorizzazione dei siti termali e di sfruttamento delle acque termali’. Insomma, qualcuno che potesse coordinare la struttura incaricata di promuovere turismo e termalismo per il 2016, in concomitanza col Giubileo della Misericordia e in funzione del maggior afflusso nella Città dei Papi di visitatori di passaggio verso Roma. E invece niente: si vede che nonostante tutto questo ufficio tanto ”speciale” poi in realtà non sarebbe stato davvero.
Eppure il 18 febbraio scorso, dopo la chiusura dei termini del bando, erano anche partite le selezioni dei candidati. Ai quali, dopo l’annullamento della gara, è stato comunicato che no, non se ne fa più nulla, scusate abbiamo scherzato. Le delibera 3440 dl 31 agosto scorso, a firma del dirigente Romolo Massimo Rossetti ha di fatto annullato il provvedimento precedente che dava il via libera alla ricerca di tale professionista esterno. Motivazione: “contenimento della spesa”. Una spiegazione che va bene un po’ per tutto, si sa. Sempre meglio, del resto, che spiegare all’opinione pubblica che idee e possibilità di investimenti nel turismo e nel termalismo a Palazzo dei Priori non ce ne sono. Giubileo o meno.