Come ogni festa che si rispetti, come il Natale e la Pasqua anche il 3 settembre, giornata dedicata a Santa Rosa e al Trasporto della Macchina, è segnato di rosso sul calendario di tutti i viterbesi. E se gli italiani celebrano il 25 dicembre mangiando panettone e torrone, la pizza di Pasqua e la colomba per il giorno della Resurrezione, anche Viterbo ha la sua tradizione dolciaria che torna annualmente durante le giornate dei festeggiamenti di Santa Rosa.
“La maestria artigiana – spiega Andrea De Simone, direttore di Confartigianato Viterbo – riesce ogni anno a descrivere perfettamente il sentimento di fratellanza e comunione che unisce i viterbesi in occasione della festa. I cittadini si stringono l’un con l’altro e nell’aria si respira la voglia di condivisione e solidarietà, ancora di più in questi giorni”. E quindi “siamo tutti di un sentimento” anche a tavola.
Perciò è l’ora di mangiare il celebre “Pane di Santa Rosa”, dolce a pasta lievitata arricchito da frutta secca di alta qualità della Tuscia, come noci, nocciole e uvetta, preparato con amore da tutte le pasticcerie della Città dei Papi. Da Casantini, poi, si potranno assaggiare le creazioni in pasta di zucchero e cioccolato che riproducono i facchini e fedeli modellini di Gloria; da Lombardelli ci saranno i famosi “cestini di Santa Rosa”, ricchi di prelibatezze; invece la pasticceria Catanese distribuisce, come sua consuetudine di questo periodo, dei facchini di marzapane ai bimbi ricoverati nel reparto pediatria dell’ospedale di Belcolle. E ancora da Polozzi non mancheranno “Rose”, tortine di pasta frolla e mele o i “maritozzi di Santa Rosa, del facchino e del mini facchino” al Forno Fiore.
Ma, dato che la stagione estiva non è ancora finita, dedicato a Santa Rosa è anche il gelato: all’Antica Latteria si potrà infatti gustare la “crema di facchini”, a base di gianduia e castagne e a Vasanello da Crema & Latte “Rosa”, un mix delicato di latte e petali di rose.
“Santa Rosa infiamma l’orgoglio viterbese – conclude Andrea De Simone – e riesce ad ispirare la creatività dei nostri artigiani, che, con grande maestria e passione, riescono ad interpretare con innovazione la tradizione viterbese e proporla in tutta la Tuscia”.