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Tramonta il sogno olimpico di Viterbo

Il Campidoglio dice definitivamente no. Michelini: "Decisione che non condivido'"

Il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini

Il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini

La sentenza di morte per i Giochi Olimpici di Roma 2024 l’aveva emanata mercoledì scorso direttamente il sindaco capitolino, la pentastellata Virginia Raggi, con il suo secco no e le successive polemiche che lasciavano poco spazio alle speranze di un ripensamento. Ad eseguire il verdetto sulla candidatura romana, sono stati ieri i 30 consiglieri di maggioranza nell’aula del Campidoglio approvando un documento che così recita: “La mozione impegna il sindaco e la sua giunta affinché ritirino la candidatura della città a ospitare Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024 e a tal fine adottino gli atti e le iniziative necessarie”.

Game over. Fine dei Giochi, ancora prima di iniziare. A niente è valsa la lettera aperta di lunedì scritta dai sindaci degli altri capoluoghi del Lazio, tra cui Leonardo Michelini, che offrivano il loro aiuto alla Città Eterna con la proposta di ospitare nelle rispettive città – e Viterbo era tra queste – alcune gare dell’eventuale Olimpiade romana. Un aiuto offerto dal sindaco viterbese, accolto tra risate e accese polemiche nella Città dei papi.

E mentre ieri pomeriggio nell’aula Giulio Cesare di Roma si scatenava la bagarre, con l’Assemblea capitolina che ha escluso l’intervento della coordinatrice di Roma 2024 Diana Bianchedi, a Viterbo il primo cittadino e la giunta erano impegnati nel consiglio comunale della Città dei Papi. “Non posso non essere contrario alla posizione espressa dall’Assemblea capitolina – commenta Leonardo Michelini durante una sospensione della seduta – E’ un no che certifica la posizione politica presa dal sindaco Virginia Raggi e che io non condivido. Se fossi stato al suo posto avrei mandato avanti la candidatura perché le Olimpiadi sono una scommessa per questo Paese ed essere contrari perché si temono, da qui a otto anni, tangenti o dispersioni di denaro, significa non volersi assumere le proprie responsabilità come amministratore di una comunità”.

Enrico Rossi, governatore della Tiscana

Enrico Rossi, governatore della Toscana

“Responsabilità che io – ribadisce il primo cittadino – mi sono preso mettendoci la faccia e offrendo il mio aiuto, insieme a quello degli altri sindaci, a Roma e alla stessa Raggi”. “Viterbo – conclude – non ha gli impianti migliori del Paese ma nemmeno gli ultimi e il nostro appoggio non era vincolato, necessariamente, con eventuali gare in città. Avremmo messo a disposizione strutture di allenamento o ospitato, qualora sarebbe servito, quelle delegazioni che avrebbero soggiornato durante i Giochi fuori dalla capitale. È un’opportunità persa”.

Nelle intenzioni del Comune ci sarebbe stata anche l’idea di commissionare a degli esperti uno studio di fattibilità sugli impianti sportivi cittadini. Uno studio che, si vocifera, sarebbe venuto a costare quindicimila euro. Sarà per le prossima occasione. Già per il 2028 il governatore Enrico Rossi ha lanciato la candidatura della Toscana…

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