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Tarquinia, via agli scavi a Leopoli-Cencelle

Le ricerche, promosse sin dal 1994, sono curate dal'Università la Sapienza

L'area degli scavi

L’area degli scavi

Partita la campagna di scavi di settembre e ottobre (è la numero 22) a Leopoli-Cencelle, organizzata dall’Università La Sapienza, con altre università e istituzioni di ricerca. Le ricerche, promosse dal 1994 dall’ateneo romano, rientrano nel programma Grandi Scavi. Quest’anno le attività si concentrano in più aree.
Nella necropoli romanica, posta sul fianco sinistro della chiesa di San Pietro: le sepolture, sia pure prive di corredo, com’era in uso nel pieno Medioevo, costituiscono una preziosa testimonianza dell’organizzazione funeraria in area urbana, difficilmente percepibile altrove. Daranno inoltre informazioni in merito alla vita degli abitanti di Cencelle.
Nell’area a nord della basilica romanica verrà proseguito lo scavo avviato nel 2014 per verificare l’articolazione degli annessi alla chiesa romanica e documentare eventuali resti del complesso episcopale altomedievale, che si trovava al di sotto.
Sarà avviata l’esplorazione delle cisterne, per la ricostruzione dell’impianto idraulico della città medievale.
Verrà inoltre aperta una nuova area di scavo, nei quartieri nord-orientali della città, per verificarne l’assetto viario e l’articolazione delle strutture abitative. Si tratta di un’area dove le fotografie aeree hanno permesso di notare una sequenza di ambienti e di assi stradali. In concomitanza con le operazioni di scavo, prosegue lo studio dei manufatti e la documentazione delle strutture ancora in elevato.
Alla campagna di scavi parteciperanno archeologi professionisti, studenti, specializzandi e dottorandi dell’università di Roma Sapienza, oltre ad antropologi dell’Università di Roma Tor Vergata e ai ragazzi del liceo “Enrico Medi” di Villafranca di Verona, con i loro accompagnatori, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro.

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