Vicenda Rsa, la Regione Lazio tira le orecchie al Comune di Viterbo, reo di non fare la propria parte nel pagamento e di non aver ancora presentato la rendicontazione per la partecipazione alla spesa per i ricoverati per il 2015 e quella di previsione per il 2016. Non un particolare da poco, dato che la mancata trasmissione del materiale richiesto rischia di far saltare il già esiguo finanziamento regionale destinato a Palazzo dei Priori per le Residenze sanitarie assistite.
La missiva con cui la Regione riprende il comportamento del Comune è stata recapitata a Palazzo dei Priori alla fine di agosto e reca le firme di Antonio Mazzarotto e Vincenzo Panella, rispettivamente dirigente e direttore della Direzione regionale Salute e Politiche sociali – Area politiche per l’inclusione della Regione Lazio. Prendendo spunto dalla causa intentata contro il Comune di Viterbo da uno studio legale viterbese per il mancato contributo al pagamento della retta di un paziente ricoverato in una struttura assistenziale, Mazzarotto e Panella hanno sollecitato gli amministratori comunali del capoluogo a cambiare rotta.
”La procedura di compartecipazione alla quota sociale di accoglienza adottata dal Comune di Viterbo non è conforme alle disposizioni vigenti – si legge nella nota della Regione – poiché il Comune territorialmente competente è il soggetto pubblico su cui ricade l’onere di compartecipazione alla spesa d accoglienza in strutture riabilitative di mantenimento, al netto della quota utente, indipendentemente dal misura degli eventuali contributi regionali”.
In sostanza, il Comune deve pagare la quota spettante sia che la Regione invii finanziamenti, sia che non lo faccia. Finanziamenti, poi, che rischiano di non venire più stanziati sull’asse Roma-Viterbo se, come detto, dal capoluogo della Tuscia non verrà spiegato nel dettaglio come sono stati spesi i soldi per le Rsa. ”Non sono ancora pervenuti presso questa Area gli schemi di rendicontazione degli oneri sostenuti dal Comune di Viterbo per la partecipazione alla spesa per gli utenti ricoverati in strutture riabilitative di mantenimento anno 2015 e di previsione della spesa per l’anno 2016 – si legge ancora nella nota di Panella e Mazzarotto -. Qualora tali schemi non dovessero pervenire, si procederà al recupero degli importi già erogati con determinazione dirigenziale 16 dicembre 2015, così come disposto con determinazione dirigenziale del 29 gennaio 2016, e non sarà possibile assegnare la quota del contributo regionale relativo all’annualità 2016”.
Ma le comunicazioni al Comune dalla Regione non finiscono qui. Anche il difensore civico dell’ente regionale, Alessandro Licheri, e il dirigente ad interim del settore, Rita Sperio, hanno chiesto chiarimenti a Palazzo dei Priori sulle rsa, partendo sempre dalla diffida presentata dal già citato avvocato viterbese per un paziente per il quale il Comune non paga. ”Si chiede di conoscere quali decisioni abbia assunto il Comune di Viterbo – scrivono – in merito alle problematiche prospettate ed alla luce delle sentenze del Tar del Lazio recentemente confermate dal Consiglio di Stato”.
Insomma, viste le richieste della Regione e il rischio di perdere anche quei pochi finanziamenti previsti se il Comune non tirerà fuori i conti, la situazione delle Rsa dal 2015 in poi sembra farsi ancora più complicata.