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Risparmio energetico, scuole protagoniste

Studenti di 7 Paesi coinvolti in un innovativo progetto del liceo scientifico Ruffini

La presentazione del progetto di efficientamento energetico messo a punto dal Liceo Ruffini

La presentazione del progetto di efficientamento energetico messo a punto dal Liceo Ruffini

Quanta energia sprechiamo per cattivi comportamenti o per edifici non adeguatamente strutturati? Tanta, anzi troppa. E’ un inutile e costoso dispendio di ricorse, ma soprattutto non ce lo possiamo permettere. Ma ognuno a casa sua fa quello che gli pare… Vero, ma fino ad un certo punto perché comunque consumare inutilmente energia per riscaldare o raffreddare eccessivamente gli ambienti ha comunque un costo sociale in termini di inquinamento o di produzione di smog e polveri sottili. E quindi i comportamenti sbagliati ricadono sull’intera collettività. Il discorso vale a maggior ragione quando si parla di edifici pubblici e di scuole, in particolare.

Al liceo scientifico Ruffini si sono messi di buzzo buono ed ecco il progetto “Nzeb for enhacing stem skills and motivating studens” che coinvolge studenti di 7 Paesi: Italia (con Viterbo capoclasse, pardon capofila) e poi Francia, Olanda, Danimarca, Finlandia, Romania e Bulgaria. Tutti presenti e schierati in aula magna per la presentazione ufficiale. A fare gli onori di casa la preside Maria Antonietta Bentivegna, affiancata dall’assessore Raffaela Saraconi, dal docente che ha ideato il progetto e seguito gli studenti Roberto Cannata, dalla project manager Chiara Frontini (nella veste anche di impeccabile traduttrice), dal responsabile del Bic Lazio Giulio Curti, dal professore del dipartimento di ingegneria dell’Unitus Stefano Ubertini e dall’ingegner Massimo Marani di Casa Clima Network. I ragazzi stranieri sono stati accompagnati e seguiti, nell’ambito del programma Erasmus Plus, dal professor Alì.

La preside Maria Antonietta Bentivegna con il professor Roberto Cannata

La preside Maria Antonietta Bentivegna con il professor Roberto Cannata

L’obiettivo dell’iniziativa è molto semplice e chiaro: efficientare le scuole dal punto di vista energetico, certo con l’obiettivo di risparmiare ma anche con il proposito (culturale) di allenare le nuove generazioni al consumo intelligente e razionale, ricorrendo alle nuove tecnologie.  Gli 80 ragazzi coinvolti resteranno in questi giorni nella Tuscia (venerdì gita a Caprarola per visitare Palazzo Farnese e per il pranzo preparato dagli alunni dell’istituto alberghiero) e giovedì parteciperanno ad un convegno all’Università della Tuscia, organizzato dal liceo Ruffini per spiegare l’iniziativa e il suo respiro internazionale.

“Il progetto è nato per caso – sottolinea il professor Cannata – precisamente da un mio incontro con l’ingegner Marani di Casa Clima Network. Si parlava di giovani e così facemmo tre scommesse:  fare qualcosa che includesse un ente pubblico, vincere un concorso e coinvolgere l’Europa. Le abbiamo vinte tutte e tre perché siamo riusciti a coinvolgere Provincia e Comune. E così con i ragazzi abbiamo misurato tutti gli ambienti della scuola e calcolato la dispersione energetica e identificato la classe energetica. Poi abbiamo partecipato al concorso indetto da Enea e CEV (Centro Energia Veneto), vincendo un premio da 4mila euro in attrezzature. E alla fine siamo anche riusciti a coinvolgere tutta l’Europa”.

Il manifesto che illustra il progetto Nzeb

Il manifesto che illustra il progetto Nzeb

Al termine delle attività i ragazzi avranno acquisito competenze nell’area STEM (Sciences, Technology, Engineering e Maths; cioè scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) come l’autoimprenditorialità, le abilità digitali e di lingua inglese; inoltre, il coinvolgimento di enti pubblici e privati permetterà di stilare il decalogo “10 actions to save energy” (10 metodi per risparmiare energia), di elencare in un report finale le azioni positive e di avere a disposizione i dati raccolti dagli studenti sul consumo energetico dei propri edifici scolastici, garantendo così un importante impatto a livello locale ed europeo.

“Il progetto – sottolinea la dirigente scolastica Maria Antonietta Bentivegna – nasce dalla collaborazione con la provincia di Viterbo che ha messo a disposizione della  scuola tutte le informazioni  necessarie per procedere alla mappatura e alle rilevazioni energetiche. Lo scopo è di sensibilizzare il personale e gli studenti a comportamenti corretti per un buon uso dell’energia”. “Insieme all’Unitus – aggiunge l’assessore Raffaela – abbiamo raccolto i dati dei consumi energetici dei nostri edifici e dovremmo metterli a norma entro dicembre 2018. Sarà molto difficile, ma ci vogliamo provare. Interverremo in edifici storici vincolati e  sarà un’opportunità anche per ragazzi che vorranno collaborare”.

C’è un’ultima scommessa da vincere, la più importante: realizzare concretamente l’iniziativa. In bocca al lupo.

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