Il 9 ottobre sarà un gran giorno per Piero Conti e il suo compagno, Ivaylo Borisov. Fra due domeniche, infatti, il sindaco Gianluca Angelelli li unirà in matrimonio, celebrando così la prima unione civile a Civita Castellana e, almeno finora, nella Tuscia. Sono i primi, forse di una lunga serie, e ci hanno creduto dall’inizio. Hanno fatto richiesta in Comune non appena la legge Cirinnà è diventata effettiva ma i tempi, si sa, sono tutt’altro che snelli e hanno dovuto aspettare un po’ prima di vedere affisse le pubblicazioni (firmate il 5 settembre scorso). ”Andare all’estero? Non sarebbe stato giusto – spiega Conti –. Qui, in Italia, siamo un po’ indietro ma facciamo comunque rumore. Per questo mi sento di dover ringraziare tutte le associazioni gay che si sono battute per arrivare a questo traguardo”.
Da sempre favorevole alle unioni civili, Conti si definisce un pioniere, ma soprattutto una persona normale. Per questo non sopporta il verbo ”accettare”: ”Io non mi devo accettare, tantomeno devono farlo gli altri. Non mi sento diverso, anzi, e se qualcuno lo pensa è un problema suo. Io sono così, non mi sono mai nascosto. Sono un lottatore. La mia famiglia? Sempre al mio fianco, sempre serena. Mio padre in primis, non smetterò mai di essergli grato”.
Con il compagno, che ha origini bulgare, stanno insieme da due anni: ”Viviamo insieme e siamo felici, ma vedere riconosciuti i diritti e i doveri come una qualsiasi coppia è come avere una conferma della persona che si sceglie. Ecco: l’unione civile dà una conferma allo stare insieme. E lo trovo giusto, punto. Arrivarci non è stato semplice, ma ce l’abbiamo fatta. E per questo ringrazio tutti gli impiegati comunali e il sindaco che, con molta pazienza, hanno seguito l’iter dal principio”.
Domenica 9 ottobre, alle 17, quindi, il sì. Prima la cerimonia in Comune, poi i festeggiamenti: ”Siamo molto emozionati”, ammette. Piero e Ivaylo saranno i primi ad essere uniti in matrimonio dal sindaco Angelelli e non sanno se dopo di loro sono già in programma altre unioni a Civita. ”Ma due nostri cari amici che abitano in un paese vicino – aggiunge – hanno fissato la data per la fine dell’anno. Loro stanno insieme da vent’anni…”.