“Un lavoro impagabile, che rende onore a tutto il Viterbese, al Lazio, all’Italia intera. L’aiuto concreto e la vicinanza umana dei volontari e dei vigili del fuoco, oltre che delle forze dell’ordine e dell’esercito, intervenuti ad Amatrice, Accumoli e nei territori colpiti dal terremoto è l’emblema di quanto gli italiani siano un grande popolo”. Così Alessandro Mazzoli, deputato del Partito democratico, che nei giorni scorsi ha incontrato i volontari impegnati ad Amatrice, visitando i campi allestiti dal Coreir, Corpo regionale di intervento rapido della Protezione civile per conto della Regione. Ad accompagnare il parlamentare proprio gli uomini della Prociv di Acquapendente guidati da Mauro Bellavita e dall’assessore Riccardo Crisanti.
Mazzoli ha incontrato i volontari impegnati nel cosiddetto “campo vecchio”, quello installato dalla Protezione civile ad Amatrice, che attualmente conta 240 ospiti per 100 volontari impegnati a settimana. Tra questi, gli uomini e le donne della Protezione civile di Acquapendente (a cui è stata affidata la segreteria dell’interna struttura) e di Ischia di Castro. Mazzoli ha visitato la struttura insieme al capo campo Giordano Bruno, per poi incontrare Salvatore Capuzzimati, responsabile del Pas, punto di assistenza sociosanitaria.
Il deputato si è poi recato a Saletta, piccola frazione di Amatrice dove su poco più di quaranta residenti, 22 sono morti sotto le macerie. Qui, è stato allestito il campo Aeopc Italia che attualmente ospita 29 cittadini. Il capo campo è Alessandro Sacripanti della Aeopc di Tarquinia e nella struttura si alternano volontari di Viterbo, Marta, Corchiano, Castel Sant’Elia, Soriano nel Cimino, Barbarano Romano, Vignanello, Tuscania, Bomarzo, Farnese, Civitella d’Agliano e Vallerano.
Intanto, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, in audizione in commissione Ambiente della Camera (di cui Mazzoli fa parte) ha fatto il punto della situazione, ricordando che le vittime del sisma sono 295, ma si sta continuando a scavare in quella che resta una fase operativa di soccorso. Curcio ha ricordato che alle 4 del giorno del terremoto il comitato era operativo e già forniva indicazioni. “Ho informato personalmente come da procedura – ha detto – il presidente del consiglio ed il sottosegretario De Vincenti. Abbiamo disposto la mobilitazione di tutte le risorse possibili”.
Per quanto riguarda l’immediato futuro, il tempo credibile massimo per la costruzione delle casette è di sette mesi. Tre le soluzioni proposte dal Governo ai terremotati: un contributo di autonoma sistemazione, il riconoscimento che lo Stato dà a chi nell’arco di sette mesi non grava sul contributo di assistenza (200 euro a persona, per un massimo di 600 euro), oppure alberghi.
Al momento sono più di 5.000 le donne e gli uomini impegnati per l’emergenza, il soccorso e l’assistenza sanitaria, mentre le persone assistite nelle aree attendate sono circa 4.500 e resta la disponibilità di altri posti. Dalla prima scossa ad oggi, oltre 6 mila le repliche con una forte attività sismica che continua a pesare sulle persone. “Abbiamo davanti a noi – conclude Mazzoli – un percorso molto lungo. Ma siamo fiduciosi perché l’impegno di tutte le forze in campo è massimo. Finora il sistema ha funzionato, dando risposte immediate ai cittadini nel rispetto della loro identità. Il Governo è al lavoro per definire un decreto specifico per le zone terremotate, in grado di fornire a tutti i soggetti istituzionali coinvolti gli strumenti operativi e le risorse per fronteggiare le prossime settimane e i prossimi mesi mesi, così da consentire il passaggio da una fase strettamente emergenziale a quella della ricostruzione. Proprio per questo, a breve la commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici della Camera ascolterà il commissario per la Ricostruzione, Vasco Errani ”.