Mensa all’asilo comunale, possibile arrivo di immigrati a Viterbo e anche nelle frazioni, l’annosissima questione della Rsa. Il “dopo santa Rosa” a Palazzo dei priori è sì all’insegna delle continuità, ma sul tappeto arrivano anche questioni nuove.
MENSA
Si comincia (quasi in orario, stranamente) con la vicenda del nido comunale ”I Cuccioli”, in via Santa Maria in Volturno: niente mensa almeno fino al termine della settimana, nonostante il servizio era stato programmato in partenza da ieri. I genitori avevano già pagato perché la mensa è compresa nella retta, e inoltre avevano scelto quella struttura perché i pasti venivano preparati sul posto dalla cuoca. In Sala d’Ercole chiedono spiegazioni Luigi Maria Buzzi (Fratelli d’Italia) e Chiara Frontini (Viterbo 2020). Risponde il dirigente dei servizi sociali Fioramanti, spiegando che alla gara d’appalto è arrivata una sola offerta, ritenuta non congrua per eccesso di ribasso. Quindi la procedura va ripetuta. In attesa che si completi l’iter, si sta pensando ad un affidamento diretto e temporaneo ad un’altra azienda che si occupa della refezione scolastica. Ma è una soluzione che non piace alle mamme che avevano scelto quel nido proprio perché le pietanze venivano cucinate in diretta.
IMMIGRATI
E’ un altro problema che esplode in giornata, sin da quando il gruppo Viterbo Civica pubblica su Facebook alcune foto di via Emilio Bianchi dove starebbero per arrivare una cinquantina di immigrati, ospitati da una struttura privata in via di allestimento. Sempre Buzzi parte alla carica e Frontini rincara la dose ipotizzando possibili arrivi anche a Fastello, frazione di appena trecento abitanti, forse anche meno. Stavolta tocca al sindaco spiegare che questioni di questo tipo vengono gestire direttamente dalla Prefettura, per conto del ministero degli Interni. Ciò non toglie che il primo cittadino si interesserà di monitorare la situazione e di verificare se e quanti immigrati dovranno arrivare dell’area comunale di Viterbo. Giulio Marini (Forza Italia) annuncia che chiederà un accesso agli atti in prefettura proprio per comprendere bene che cosa sta accadendo.
RSA
E qui si torna al “deja vu”. La novità è che non ci sono… novità. Nel senso che alla lettera della Regione in cui si contestava al Comune di Viterbo la mancata rendicontazione di alcune spese sostenute nel 2015 e la mancanza del prospetto di previsione riguardante il 2016, non è stata ancora data risposta. I toni dei dirigenti della Pisana che avevano firmato la missiva erano piuttosto perentori: senza questi documenti, dimenticatevi i contributi. Evenienza che aveva mandato ancor più in fibrillazioni i parenti dei ricoverati già sul piede di guerra per il drastico taglio dei fondi. Va aggiunto, per correttezza, che la Regione aveva risposto al legale di un ricoverato e che il Comune di Viterbo l’aveva ricevuta “per conoscenza”. Ciò non toglie comunque che siccome si tratta di documenti di stretta pertinenza comunale, bisogna che Palazzo dei priori si decida a fornire i chiarimenti richiesti. Secondo l’opposizione, si tratta di una situazione che rende ancor più precario l’equilibrio attuale, mentre dai banchi della giunta si rassicura che della questione ci si occuperà a partire da oggi e che si troverà la quadra. Risposta che non convince i rappresentanti delle famiglie dei ricoverati: “Qui non si capisce niente – confessano a mezza bocca -. La Regione fa e disfa, il Comune che avrebbe dovuto opporsi a suo tempo, adesso si barcamena senza una direzione certa… Aspettiamo una notizia buona e definitiva dal Consiglio di Stato che dovrebbe pronunciarsi a breve: è quella l’unica via per uscire dai guai”.
Poi si parla di canile, di cinghiali, di cedimenti a Roccalvecce, di mancata pulizia del sagrato del Santuario il 4 settembre… Schermaglie varie e posizioni cristallizzate. Come sempre. Dove eravamo rimasti? Santa Rosa è ormai finita e il “dopo” è già cominciato…