L’altra campana
(Già “Ricostruzione omicidio di Fermo”)
In un afoso pomeriggio d’estate un pacifico ultrà neofascista se ne stava tranquillamente seduto su una panchina a rilassarsi lanciando noccioline agli immigrati africani, come soleva fare per pura fanciullesca goliardia.
A un certo punto però quella quiete urbana venne interrotta bruscamente dall’arrivo di un nigeriano di 36 anni, ancora incazzato con la moglie perché questa aveva abortito suo figlio sul barcone durante la traversata del mare in fuga da Boko Haram, che gli aveva poco prima sterminato i genitori, ma soprattutto perché aveva perso il suo iPhone 6 appena ritirato in omaggio dal governo Renzi.
Rosicando come pochi, e in cerca di rogne avendone avute poche ultimamente, e di un pretesto per menare le mani, il nigeriano iniziò a sfogarsi prendendo a male parole il povero ultrà: “Fermana merda!”, “bianco schifoso”, “tua moglie è una baldracca!” e così via, iniziando anche a spintonarlo e a colpirlo allo stomaco finché il bonario tifoso, per errore, nel tentativo di abbracciarlo e mostrargli la sua solidarietà e la sua empatia, a causa di un movimento goffamente brusco, lo colpì al volto facendolo capitolare tragicamente a terra dove l’africano attaccabrighe sbattè la testa e morì.
Insomma, una pura fatalità.
Questo e molti altri pensieri (tetri e non) di Fulvio Venanzini, si possono trovare sul suo blog “Inquietologia”, piattaforma WordPress