L’idillio è finito. La ”corrispondenza di amorosi sensi” pure, a quanto pare. Tra il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, e colui ”che lo ha creato”, cioè l’onorevole Pd Giuseppe Fioroni, i rapporti non sono più buoni come un tempo. La rottura, di cui da tempo si parla a Viterbo e che sarebbe stata già anticipata da alcuni avvenimenti emblematici nelle scorse settimane, si sarebbe consumata tra la fine d’agosto e i primi di settembre. In pieni festeggiamenti per Santa Rosa, quando la distanza tra il primo cittadino e l’ex ministro è diventata di pubblico dominio.
La cordiale freddezza tra i due non è infatti sfuggita ai più la sera del 3, durante il ricevimento a Palazzo dei Priori. Posizione defilata per Fioroni, riflettori per Michelini, anche se in realtà c’era poco da illuminare visto che di ospiti importanti nella sede del Comune non se ne sono visti. Certo è che l’impresa dei facchini di Santa Rosa e il Trasporto perfetto di Gloria qualche punto in più al primo cittadino lo hanno sicuramente portato. E questo Fioroni non lo avrebbe gradito.
La motivazione del gelo calato tra il sindaco e il deputato, che pure dal 2013 ad oggi si erano tanto amati (al punto che Michelini in questi tre anni ha operato una mezza dozzina di rimpasti in giunta pur di far contento il capocorrente Pd), sarebbe da ricercare nella divergenza di vedute tra i due sulla gestione di alcune situazioni riguardanti la città. Divergenza talmente insanabile da aver portato al divorzio. Non solo. Il patto di ferro stretto tra Michelini ed alcuni suoi assessori (in primis Barelli e Delli Iaconi), secondo Fioroni metterebbe in ombra la vice sindaca Luisa Ciambella, fedelissima dell’ex ministro. Che fra meno di due anni ambirebbe a candidarsi – vista l’improbabile disponibilità di scranni più prestigiosi – proprio alla guida del Comune, al posto di Michelini.
Questa frattura tra Peppino e Leo, che da più parti viene definita insanabile (ma in politica nulla è mai detto) e che non si sa dove andrà a parare, ha inoltre in pratica ribaltato gli equilibri di forza a Palazzo dei Priori rispetto alla situazione di qualche mese fa. I ”magnifici sette” (magnifici si fa per dire) Francesco Serra & co., che da Natale scorso fino a primavera tennero in bilico l’amministrazione Michelini, senza però in realtà fare mai nulla di concreto per farla cadere davvero, adesso sarebbero tutti d’un sentimento con il sindaco. Merito soprattutto del ”buon” Enrico Panunzi, il terzo che gode tra i due litiganti, il quale avrebbe offerto al sindaco l’appoggio suo e dei consiglieri che in Comune fanno riferimento a lui. Proprio in una riunione dell’altra sera, il consigliere regionale avrebbe detto ai suoi sodali che ”il sindaco di Viterbo va sostenuto ad ogni costo”. Insomma, l’esponente canepinese del Pd punterebbe a conquistare il cuore di Michelini, lasciato libero da Fioroni. Il quale però attraverso i suoi Moderati e Riformisti avrebbe già cominciato la guerra di logoramento nei confronti degli ”alleati” del Pd. Le vicende in Provincia e all’Università Agraria di Tarquinia andrebbero lette in questo senso. Schermaglie, per il momento, in attesa di qualche azione più eclatante che potrebbe riguardare direttamente Palazzo dei Priori.
Oggi pomeriggio ”Erico” (a Canepina Panunzi lo chiamano così) e Leo saranno insieme i protagonisti di un dibattito sullo sviluppo futuro del capoluogo nella tre giorni organizzata dalla federazione provinciale del Partito democratico. Amore che vieni, amore che vai: che sia l’inizio di una nuova alleanza pronta a sconvolgere per l’ennesima volta l’equilibrio del centrosinistra in Comune?