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“La frana causata dal taglio degli alberi”

Accademia Kronos contro il comune di Caprarola: "Scelta sciagurata"

La strada chiusa al traffico dopo la frana

La strada chiusa al traffico dopo la frana

Venerdì scorso, tra il bivio per la statale Cassia e quello per San Martino, l’eccezionale  bomba d’acqua che si è abbattuta nella Tuscia ha causato la frana del terreno, che cadendo ha bloccato l’intera strada. Un pericolo per l’incolumità degli automobilisti che transitano in quelle zone, evitato solo grazie all’orario in cui è avvenuto il fatto, le 5 del mattino, ora di scarso, anzi quasi nullo traffico.

Causa principale dello smottamento del terreno e del potenziale disastro, secondo Accademia Kronos (ente di protezione natura riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente), il taglio per alcuni chilometri, in una zona in forte pendenza come quella, di mille alberi, che invece sarebbero serviti a trattenere il terreno eroso dalle piogge.
”Nel 2012 qualche persona ‘illuminata’ – denuncia Filippo Mariani dell’associazione – lanciò un grido d’allarme nel Viterbese circa il pericolo che qualche albero del rigoglioso bosco dei Cimini potesse rovinare sulle macchine in transito lungo le strade del lago di Vico. Tale ‘grido d’allarme’ fu subito recepito dai comuni di Caprarola e di Ronciglione. Il pericolo secondo questi ‘illuminati’ interessava gran parte della strada provinciale Valle di Vico nel tratto tra il centro chimico e il bivio per la frazione viterbese di San Martino al Cimino”.

“Il sospetto che però ebbero subito gli ambientalisti – prosegue Mariani – fu che la questione pericolo alberi fosse in realtà un pretesto perché, forse, il vero interesse era riposto in un potenziale guadagno nella vendita di legname pregiato. Tuttavia, davanti al pericolo per l’incolumità degli automobilisti, i comuni di Caprarola e di Ronciglione si attivarono subito nel tentativo di fronteggiare il problema. Noi di Accademia Kronos, con i nostri tecnici, facemmo una serie di sopralluoghi nelle zone ritenute a rischio e informamo i comuni interessati che sarebbero bastati 48 tagli di alberi potenzialmente pericolosi e una energica potatura per tutti quei rami sporgenti sulla strada, nulla di più”.

Il terreno disboscato è in forte pendenza

Il terreno disboscato è in forte pendenza

“Il sindaco di Ronciglione, Alessandro Giovagnoli, accettò tale suggerimento – continua Mariani –  e si limitò a tagliare solo qualche albero ritenuto pericoloso lungo la strada del lago. Diversa invece fu la posizione del sindaco di Caprarola, Eugenio Stelliferi che, noncurante delle esortazioni di organizzazioni ambientaliste e  cittadini, a partire dal 2013 fece tagliare, invece dei 48 indicati dagli esperti, circa 1000 alberi. Accademia Kronos si oppose subito a questa decisione e dimostrò scientificamente che a seguito dei cambiamenti climatici in atto e della sempre più realistica minaccia delle cosiddette ‘bombe d’acqua’ sarebbe stato un atto sconsiderato privare un terreno in forte pendenza della presenza di alberi. In tutta risposta il Comune di Caprarola tacciò Accademia Kronos di fare demagogia e falso allarmismo, quindi diede il via al disboscamento. Così  – conclude – circa 1000 splendidi esemplari di faggi e querce, anche là dove non era necessario, furono abbattuti”.
La battaglia degli ambientalisti non si ferma qui: nel mirino ora c’è il progetto del Comune di Caprarola per il taglio delle faggete di Monte Fogliano e Monte Venere previsto all’interno della riserva naturale del Lago di Vico. Un taglio anche questo potenzialmente pericoloso, fanno sapere dall’associazione, che recherebbe gravi danni a tutto l’ecosistema della valle del lago.

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