Per quanti non lo sapessero, quello di ieri è stato un dì speciale. Dedicata ad una pratica non invasiva, preziosa, della quale ci si dimentica troppo spesso. Ieri, non c’era rumore. Perché ieri, 24 settembre, si celebrava il silenzio, nella Giornata mondiale del sordo.
Di come siano andate le cose, in giro per il pianeta, non abbiamo molte notizie. Normalmente chi fa poco trambusto difficilmente viene preso in considerazione. Siamo però sicuri che a Roma è successa una cosa così tanto piccola e semplice da essere enorme e complicatissima allo stesso tempo.
Parliamone. Da un lato le Nuove Tribù Zulu. Che, per chi non mastica certa musica (male, malissimo) sono un gruppo più o meno etno-folk, uno dei primi in Italia; con esperienza ventennale alle spalle e tour infiniti nei posti più disparati. Le Tribù provengono dalla Capitale, come già detto, ma una costola di loro si divide da parecchio tra Roma e Viterbo. Tra Roma e Bomarzo, più precisamente. Laddove (quando possono) riposano le membra e le mani di Ludovica Valori e Paolo Camerini, rispettivamente fisarmonica e contrabbasso (oh, i Traindeville, di questi qua abbiamo scritto spesso). Le Tribù gironzolano forte, anche in tempi di crisi. Le loro note scaldano cuori dappertutto, tanto in zona, quanto in India, per dire. E ogni tanto, quando l’estro della band dà il meglio di sé, scappano fuori dei progetti incredibili.
Ma prima di arrivare al dunque presentiamo l’altra metà del branco. La seconda faccia del pacchetto. Sempre a Roma, e sempre da diverso tempo, esiste una realtà incredibile: Il coro delle mani bianche. Un corso sperimentale di coro integrato ispirato all’esperienza venezuelana delle omonime “Mani bianche”. E cioè bambini e ragazzi che cantano assieme ad altri, che “segnano” con le mani una coreografia gestuale ispirata alla lingua italiana dei segni, la Lis.
In occasione della Giornata mondiale del sordo, arrivando al nocciolo della questione, Tribù e coro si sono uniti. Ciò che ne è uscito è un videoclip che a guardarlo fa venire sulle braccia un pelo alto così. Il video si chiama “Namastè”, ed è estratto dall’ultimo album del gruppo, “Namastè om shanti”.
Sul palco i Camerini (perché oltre a Paolo ci sta Andrea alla voce), la Valori, Roberto Berini alla batteria, e altri musicisti con gli attributi, suonano il pezzo. Sotto, i ragazzi con le “Mani bianche”, ballano e si divertono a ritmo. Nulla di più facile, si direbbe. Eppure l’effetto è fantastico. Al punto tale che anche il colosso interattivo di Repubblica.it ha deciso di concedere loro spazio.
L’idea nasce il 12 giugno scorso, per la regìa di Francesco Cordio, al teatro Argentina e a conclusione del dodicesimo congresso annuale dell’International association for relational psychoanalysis and psychotherapy, dal tema “The arts of time”.
E questo è quanto. Anzi, non resta altro da fare che fornirvi l’indirizzo sul quale cliccare per accedere al video (https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/nuove-tribu-zulu-e-coro-mani-bianche-roma-celebrano-il-silenzio/252789/252984), e augurarvi una buona visione. In silenzio, perché al resto pensano gli artisti.
Emoziontevi.