“Il parere del Consiglio di Stato è a tutti gli effetti una sentenza”. Se mai ancora ce ne fosse bisogno, il chiarimento sulla natura giuridica del pronunciamento del tribunale che ha accolto il ricorso dell’Aforsat contro il Comune arriva direttamente dall’avvocato Liliana Farronato, del foro di Roma, il legale che ha seguito il procedimento per conto dell’associazione.
“Ho letto le affermazioni del sindaco di Viterbo secondo il quale l’illegittimità della delibera 142/2015 sarebbe stata accertata solo da un parere del Consiglio di Stato e non da una sentenza – dice la Farronato -. Ci tengo a precisare che il parere del Consiglio di Stato sul ricorso straordinario al Presidente della Repubblica di impugnazione di un provvedimento amministrativo, qual è quello proposto da Aforsat contro la citata delibera del Comune Viterbo, equivale in tutto e per tutto ad una sentenza”.
Margini di manovra zero per Palazzo dei Priori, dunque, a cui non resta che eseguire la sentenza se non vuole rischiare anche un ulteriore procedimento derivato dalla mancata applicazione. L’avvocato Farronato spiega nel dettaglio la procedura che ha portato l’associazione presieduta da Maria Laura Calcagnini a spuntarla nei confronti del Comune. “Il ricorso al Capo dello Stato è un rimedio alternativo al ricorso al giudice amministrativo e viene chiuso con decreto del Presidente della Repubblica su proposta dal ministro competente. Un decreto che deve essere conforme al parere del Consiglio di Stato – aggiunge -. Prima della legge 69/2009 il ministro competente poteva chiedere al Consiglio dei Ministri di deliberare motivando in modo difforme dal parere del Consiglio di Stato. Ma a seguito dell’entrata in vigore della 69/2009, questa facoltà di discostarsi dal parere del Consiglio di Stato con deliberazione del Consiglio dei Ministri è stata soppressa”.
Inutile, quindi, per il Comune di Viterbo presentare le proprie osservazioni, che a questo punto non servirebbero a nulla. “Il ricorso straordinario al Capo dello Stato, disciplinato dalla legge 1199/1971, viene quindi sostanzialmente deciso dal parere del Consiglio di Stato – conclude l’avvocato Farronato – che proprio per questo ha lo stesso valore di una sentenza”.