C’è chi esulta perché non dovrà più raggiungere la Capitale per acquistare a prezzo conveniente un particolare materiale sportivo, e c’è chi intravede nella prossima apertura di Decathlon – prevista il 25 novembre -, la speranza di un posto di lavoro. Ma, come in tutte le cose, c’è anche il rovescio della medaglia. Rappresentato, in questo caso, dalla preoccupazione degli esercenti del centro di Viterbo (ma non solo del centro), specie quelli del settore, sulle possibili conseguenze che il grande negozio di articoli sportivi potrà portare alle loro attività commerciali.
”Bisogna comprendere le esigenze di tutti – spiega Sonia Perà, assessore alle Attività produttive del Comune di Viterbo -. C’è una paura giustificata tra chi si occupa da anni della vendita nel settore sportivo. È pur vero però che i prodotti che mette sul mercato Decathlon sono di una diversa fascia rispetto a quelli dei negozi viterbesi, quindi non c’è troppo da temere”.
Riguardo poi l’apertura di H&M, di cui ancora non si conoscono le date (ma i lavori all’interno della struttura in via Matteotti procedono spediti), l’assessore Perà aggiunge: ”Il famoso marchio di vestiti rappresenterà per gli esercenti del centro di Viterbo un punto positivo. Sarà infatti un ottimo richiamo per gli acquirenti che certamente non perderanno l’occasione di fare un giro anche tra i negozi del Corso. Non bisogna spaventarsi quindi dalle aperture di questi nuovi punti vendita”.
È quindi un momento positivo per l’economia nel capoluogo della Tuscia con l’arrivo di importanti aziende leader nei propri settori: Decathlon, H&M e anche Upim. Quest’ultimo aprirà i battenti del punto vendita in via Garbini il prossimo sabato. ”Sicuramente l’afflusso di persone sarà notevole soprattutto nei periodi in cui si acquista di più – sottolinea ancora Sonia Perà -, ma anche le questioni parcheggio e viabilità, nelle zone interessate da questi esercizi, sono sotto controllo. Infatti il Comune ha già studiato la situazione del traffico da tempo e al momento della firma delle concessioni alle società si ritiene che i collegamenti stradali esistenti siano in grado di sostenere il flusso delle automobili. Non si escludono comunque eventuali revisioni alla viabilità se il traffico aumenterà più del previsto”.