Sono stati rinviati a giudizio per peculato i titolari della la società di riscossione dei tributi Esattorie spa a seguito della querela sporta dal Comune nel giugno 2013, per il mancato versamento nelle casse comunali dei tributi riscossi per conto dell’ente. A termine delle indagini preliminari svolte dal pubblico ministero e delle attività di indagini svolte dalla difesa e messe a disposizione della Procura della Repubblica di Viterbo, è stato chiesto il rinvio a giudizio degli indagati. Il Gup ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 23 novembre.
“Il Comune si costituirà parte civile al fine di sostenere l’accusa in giudizio e ottenere il risarcimento dei danni subiti – spiega il vice sindaco e assessore al bilancio Luisa Ciambella, subito dopo essersi confrontata con l’avvocato Alessandro Diddi, legale che sta seguendo al vicenda per conto del Comune di Viterbo -. Il problema di Esattorie lo abbiamo affrontato, anzi, direi aggredito, il quarto giorno del nostro insediamento in Comune nel giugno 2013, non appena riscontrato l’ingente ammanco, pari a quattro milioni e duecentomila euro. Fin da subito abbiamo iniziato una battaglia giudiziaria per recuperare quelle somme incassate e mai versate a quest’ente da parte di Esattorie, la società incaricata dal Comune per la riscossione dei tributi Ici e Tarsu, nonché delle sanzioni della polizia locale. Soldi versati dai contribuenti viterbesi. Un primo risultato è arrivato a marzo del 2015, quando la compagnia assicurativa Atradius con cui la società aveva contratto una polizza fideiussoria ha dovuto versare nelle casse comunali circa tre milioni di euro”. “Ora – conclude – proseguiremo la nostra battaglia che fin qui ci dà ragione, fiduciosi nell’operato della magistratura e consapevoli di aver agito con tempestività su una vicenda così delicata e complessa”.