Quando perdi qualcuno a cui tieni, di punto in bianco, perdi anche una parte di te. Una porzione che se ne va via, insieme a lui. Per sempre. Si crea così un piccolo grande buco. Doloroso, ogniqualvolta ci si cade. Ma indispensabile, per far sì che il distacco non avvenga mai del tutto.
Giuliano Valori era un musicista romano che, insieme alla famiglia, gironzolava spesso per Bomarzo. Viterbese d’adozione, insomma. Pianista serio e rapido, poche scene e tanta sostanza. Il destino beffardo lo ha strappato via dall’affetto dei sui cari con brutale voracità. In un attimo, il 15 agosto del 2014, Giuliano ha detto addio a tutti.
Di lui però sono rimaste le note, gli spartiti, la confusione ordinata, quel sorriso, e la voglia di giocare. Perché così lo descrive chi ha avuto il piacere di frequentarlo: “Un professionista, uno che pur di mettersi al piano avrebbe suonato con chiunque. L’importante era divertirsi”.
E perciò, per non fare in modo che quel divertimento si interrompa, che quel buco si chiuda nell’indifferenza, da due anni a questa parte i genitori hanno istituito una borsa di studio a lui intitolata, alla scuola di musica di Fiesole. Un’iniziativa lodevole, lungimirante. Che, oltretutto, si concretizza con un emozionante concerto di chiusura.
E così oggi pomeriggio, alle 18, due giovani pianisti si esibiranno nel ricordo di Giuliano. A Bomarzo, terra d’adozione. Nella splendida cornice del palazzo Orsini. I tasti bianchi e neri stavolta saranno affidati a Giorgi Aroshvili e a Francesco Tropea. Il canovaccio, invece, prevede Fryderyk Chopin (sonata op.35 n.2), Sergej Rachmaninov (Études–Tableaux op.39 n.6-9) e Franz Liszt (sonata in si minore).
L’evento chiude una lunga estate di concerti. Messa in piedi unendo le forze di varie realtà locali, quali il Comune di Bomarzo, la Pro loco, il gruppo “Amici del Palazzo”, e naturalmente la famiglia Valori.
Se non conoscete Giuliano, questa è decisamente l’occasione giusta per colmare quel vuoto.