C’è un dannatissimo vento a Pratogiardino a disturbare il Concerto per Amatrice, organizzato dalla Consulta comunale del volontariato e dall’esercito delle organizzazioni che ogni giorno e spesso in silenzio fanno solidarietà concreta. La “giannella” non riesce a turbare però il palpabile clima di condivisione per aiutare chi ha perso tutto e che, a riflettori non ancora spenti ma certamente meno lucenti che nei primissimi giorni dell’emergenza, chiede serietà e fondi nel complicato cammino verso la ricostruzione. Ci sono gli artisti viterbesi a tenere calda l’atmosfera, a dispetto di una temperatura che più autunnale non potrebbe essere.
I Doppio Senso restano fedeli alla mission di cover band di Vasco Rossi e “tradiscono” il Lucio nazionale a cui l’appuntamento è dedicato. Non solo perché tra pochi giorni ricorre il diciottesimo anniversario della morte ma anche per la sua origine reatina, di Poggio Bustone per la precisione. Sul palco i consiglieri comunali Paolo Moricoli e Antonella Sberna, componenti della Consulta, sottolineano il carattere benefico della kermesse, organizzata in pochissimo tempo, e annunciano che altri appuntamenti di solidarietà saranno messi in calendario per continuare a sostenere le popolazioni colpite dal sisma.
Tocca ai Trup e si torna a Battisti mentre gli Amici del circolo Giulio Selvaggini di Pianoscaramo continuano a sfornare ottima amatriciana. La platea si riempie e, di pari passo, si rimpinguano i salvadanai. Gli artisti sul palco, diversi nello stile, ci danno dentro di buona lena: l’obiettivo è nobile e non sarà un po’ di vento a rovinare la serata. A dare una mano anche i ragazzi speciali mentre all’organizzazione (e alle spese) contribuiscono alcune aziende locali. Su tutti il Sodalizio Facchoini di Santa Rosa, sempre in prima linea quando c’è da dare una mano agli altri.
Nel dramma di Amatrice c’è chi soffre ed è stato colpito ancora di più: sono i ragazzi con problemi di varia natura che hanno perso in queste settimane punti di riferimento fondamentali. È a loro che si rivolge un progetto della Fondazione Oltre Noi, il cui presidente Maurizio Casciani annuncia una collaborazione con una società sportiva per consentire a questi giovani in difficoltà di continuare a praticare attività fisica.
Antonello Budano, orfano dei Costa Volpara, propone una personale interpretazione di “Non è Francesca” e poi una rivisitazione di un suo pezzo “La favola importante “. Si associa Mauro Torroni ed è festa con “Adesso sì “. Tutti sotto il palco, come si faceva una volta. Un brano di Sergio Endrigo (un autentico e spesso incompreso poeta), commovente nella sua struttura melodica. C’è anche spazio per un De Andrè di spessore con l’intervento di Marta Bruzzichelli.
Marco Ciorba, il presidente della Consulta, racconta i retroscena: “L’iniziativa è nata grazie a Federico Meli dei Giorni Anomali che si stavano preparando la trasferta in Donbass. Dopo il terremoto, è venuto spontaneo mettere insieme le forze per aiutare i terremotati “. Doveroso l’incoraggiamento per Stefania Taborri, la presidente di Beatrice onlus che si è sentita male durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento e che ora lotta per la vita a causa di un grave aneurisma cerebrale. Cristina Pallotta “cuce” con maestria i momenti e intrattiene il pubblico, consentendo agli artisti di prepararsi per le esibizioni. Un minuto di silenzio, chiamato da Ciorba, e un lungo applauso sintetizzano la commossa partecipazione dei viterbesi al dramma di Amatrice e degli altri comuni colpiti dal sisma.