Caro Bartolacci Fabio, dormi pure sereno. Sembrava tempesta, vero? Ed invece (stando ai fatti) possiamo serenamente supporre che non ti sei perso proprio nulla.
Dice: ma di cosa state parlando? Avete bevuto di nuovo? No, in ballo ci (ri)sta il Fleb, ragazzi. E scusate se continuiamo a spingere su questo (dolente) tasto, ma ci è parso doveroso, necessario, farlo. Rieccoci, perciò. Pure quest’oggi, pronti a scrivere del Festival della letteratura breve più discusso della storia. Perché? Semplice, perché comincia proprio oggi. Punto.
Facciamo però dapprima il trecentesimo riassunto della vicenda. Un melodramma che a confronto Beautiful è una storia liscia e priva di colpi di scena.
Il Fleb nasce a Tuscania un anno fa (e quindi laddove regna proprio il Bartolacci, sindaco furioso). La Regione stanzia centomila euro scarsi, e mette in piedi questo contenitore culturale, che funziona. Perché intelligente. Perché piacevole. Perché non se la racconta troppo. E perché inserito in una cornice che gli sta addosso da dio.
Chiuse le danze, tirata una riga, al sindaco viene promesso che il bis sarà sempre cosa sua. E così l’inverno scivola via senza pensieri. Arrivati a giugno però, questo giugno, si viene a sapere che il prodotto illuminato si trasferirà a Tarquinia. Perché? Nessuno lo sa. Così vogliono alla Pisana (enunciando il progetto come “itinerante”). E dall’inizio dell’estate a fine agosto non si hanno più notizie in merito.
Poi è il 5 Stelle tirrenico a tornare a gettare benzina sul fuoco. Prima mettendo in dubbio le tempistiche e i modi del bando di affidamento del festival, poi scoprendo che i vincitori di tale bando sono stranamente quelli di Atcl (associazione teatrale tra i comuni del Lazio). Unici partecipanti alla gara, già vincitori nel 2015, “legati” al panorama politico, e capaci di prevedere il futuro: sul loro sito internet troneggia una pagina “Fleb, coming soon”, da prima dell’apertura delle buste. Magìa.
In tutto ciò, siamo a settembre, ancora non si sa quando partirà, questo benedetto fregno. Solo loro, e cioè ancora i pentastellati, comunicano il 22 come data di apertura. E uno, immediatamente, si domanda: il 22 eccolo, sta dietro l’angolo. Come faranno costoro a mettere in piedi un cartellone decente, a fare promozione, e a fare in modo che i soldi (di tutti i contribuenti, 80mila euro) saranno investiti e non buttati nel gabinetto?
A queste riflessioni segue il primo comunicato ufficiale (il 20): “Saranno Piotta e Calcutta i super ospiti che inaugureranno giovedì 22
settembre la seconda edizione del Fleb. Alle ore 21 il giovane cantautore di Latina Calcutta, alle 22 sarà invece la volta di Piotta. Chiudono alle 23 Mc Nill, Rei, Strikki, Debbit, DJ Danny Beatz con Yes We Rap, un contest hip hop dedicato al freestyle rap”. E poi si viene a scoprire che il Piotta già a luglio aveva comunicato la sua presenza a Tarquinia. Seconda magìà. Comunque, per chi fosse incuriosito, il programma sta tra i pezzi in correlato.
E sì, caro Bartolacci. Puoi dormire sereno. È ufficiale. E, a lume di naso (e non solo), si può dire che non ti sei perso proprio niente.