Andare al cinema con soli due euro? Un sogno per tutti i cinefili, che da mercoledì prossimo diventerà realtà. Parte infatti il 14 settembre l’iniziativa Cinema2day , lanciata dal ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini in occasione della 73esima Mostra del cinema di Venezia.
Sei mercoledì a partire dal prossimo, appunto (poi 12 ottobre, 10 novembre, 14 dicembre, 11 gennaio e 8 febbraio) dove, in oltre 3000 sale cinematografiche sparpagliate per lo Stivale (l’80% percento del totale), per accedere alla visione di tutti i film in programmazione (ad eccezione dei 3D, che comunque avranno un prezzo ribassato) basterà la moneta bimetallica con il faccione di Dante impresso sopra. Quattromila lire, direbbero i nostalgici del vecchio conio.
Un prezzo popolare, nato sull’onda del successo delle domeniche gratuite nei musei che hanno visto aumentare gli ingressi durante il resto della settimana, per avvicinare soprattutto i giovanissimi, i cosiddetti ”nativi digitali”, più avvezzi allo streaming e al download che alla cara e vecchia, e una volta fumosa, sala cinematografica. L’iniziativa, che ha ricevuto il consenso unanime dei vertici di Anica, Anec e Anem – le associazioni di categoria – è stata affiancata da un intervento di 125 milioni di euro, previsto nella nuova legge sul cinema, a sostegno dell’ammodernamento delle sale che ne abbiano necessità.
Cinema2day vedrà coinvolti, nella Tuscia, la sala ”Moderno” di Bolsena, il ”Gallery” di Montefiascone, il ”Florida” di Civita Castellana, il ”Cine Tuscia Village” di Vitorchiano e il cinema ”Lux” di Viterbo.
”Questa del ministero sarebbe un’iniziativa valida – spiega Enrico Corsini, un ultimo romantico del mondo del cinema, gestore della sala di viale Trento – se solo fosse insegnata alla gente la voglia di andare al cinema, altrimenti questa resterà, come tante, un’iniziativa fine a se stessa”.
I dubbi, per Corsini, sono di natura culturale. ”Nel mio cinema – continua – per sopravvivere alla competizione con il multisala, che fa giustamente il proprio lavoro, ho sempre proiettato film di assoluta qualità, come la recente rassegna sul cinema spagnolo, e di arte, quella con la a maiuscola. Documentari sul Goya, Leonardo da Vinci, i Musei Vaticani in 3D o il concerto di Pavarotti e quello dei Queen a Wembley, per esempio. Che riscuotono anche un discreto successo tra gli adulti ma sono i ragazzi quelli che mancano. Deve essere fatto una lavoro a monte, nelle scuole, di educazione al bello e alla cultura”.
”Non sarebbe stato meglio, per esempio – prosegue il gestore – un’iniziativa per portare le scuole nelle sale? Il cinema è uno strumento moderno, al passo con i tempi, se invece di fare una lezione in aula, sui banchi davanti a un libro o a un tablet, la si facesse al cinema, guardando un documentario con l’insegnante, non sarebbe forse utile e anche più divertente per i ragazzi?”. ”Serve – conclude Corsini – che le istituzioni ci diano una mano. Io, però, al massimo nel mio cinema ho visto un consigliere, di assessori e del sindaco nemmeno l’ombra…”.