17112024Headline:

Un sentito addio al Fiore di “Vita autonoma”

Morto uno dei disabili che partecipò al progetto sociale. La nota di Usb

La protesta sotto la Asl

La protesta sotto la Asl

“La vicina di casa chiama i pompieri, e lo trovano morto. Quante volte abbiamo ascoltato questa storia. Normalmente si parla di anziani, invece, questa volta, è successo a un cinquantenne disabile”. Apre con queste note amare la missiva di Usb. Descrivendo appieno la tragica e prematura scomparsa di Racco Fiore.
Racco Fiore era uno di quei 60 disabili, che più di vent’anni fa furono dimessi da Villa Immacolata perché costava troppo mantenerli in quella struttura e che, attraverso il progetto “Vita autonoma”, provarono a costruirsi autonomamente la loro esistenza con l’aiuto del sussidio che la Regione metteva a loro disposizione attraverso la Asl.
Ne avevamo parlato negli ultimi tempi di questa vicenda (sul link correlato c’è l’articolo). Poiché di quelle sessanta anime, alcune avevano occupato “simbolicamente” proprio la Asl. Al grido di “Non ce la facciamo più. Da quando avete tagliato i rubinetti di ‘Vita autonoma’ non riusciamo ad andare avanti”.
Fiore da molti anni era residente in una casa famiglia a Viterbo. Le sue condizioni, chiaramente, non erano cambiate: se una persona è diversamente abile lo è per sempre. “Quello che invece era cambiato è che, da maggio, la Regione Lazio aveva deciso di chiudere i rubinetti e non consentiva più alla Asl di elargire i 700 euro mensili che gli permettevano di vivere dignitosamente e di procurarsi una assistenza sanitaria accettabile”, sempre Usb.

Villa Immacolata

Villa Immacolata

E con lui se ne va un altro tassello di questa tragica vicenda. Di quella gente, dal lontano ’79, rimangono ora solo 25 anime. Che fine faranno?
“I tagli indiscriminati effettuati sono andati, quindi, a toccare proprio loro, gli ultimi – chiude Usb – gli anelli più deboli della catena, lasciando ancora una volta intatti i milionari stipendi dei manager, i compensi dei politici, gli appalti gonfiati, e gli altri sprechi. Noi, nel partecipare al dolore per la scomparsa di Racco, rivendichiamo il diritto di queste persone ad una vita dignitosa e saremo al loro fianco, ritenendo inaccettabile e immorale che in una società civile i disabili siano abbandonati, lasciati soli, senza sostegno economico e senza assistenza sanitaria”.

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