16112024Headline:

“Sì, la stiamo spremendo proprio bene”

Il Nobel Riccardo Valentini interviene a proposito dell'Earth evershoot day

Riccardo Valentini

Riccardo Valentini

Le risorse sulla Terra sono entrate ufficialmente in riserva. Nei giorni scorsi la data dell’Earth Overshoot Day ha riportato l’attenzione su uno dei problemi principali che attanagliano l’umanità: il progressivo esaurimento delle risorse. Ambientalisti e scienziati da ogni angolo del globo da tempo cercano di persuadere i big del pianeta a fermare lo sfruttamento folle di acqua, legna, petrolio, cercando fonti energetiche alternative.
“E’ questo un momento di svolta per il genere umano – spiega Riccardo Valentini, docente universitario e Nobel per la pace per la difesa dell’ambiente – le risorse un tempo considerate infinite oggi ci vanno strette. Nel 2050 si stima che circa 8 persone su 10 vivranno nelle città, viene da chiedersi chi coltiverà la terra?”.
Come ben sappiamo, accanto al problema del sovraffolamento delle città e del relativo abbandono delle terre, e di conseguenza dei prodotti agricoli, c’è quello dell’inquinamento di cui molti parlano ma in pochi agiscono. E sono proprio i piccoli gesti quotidiani, di ognuno di noi, che potrebbero determinare un significativo cambiamento d’indirizzo.
Quindi, cosa fare per fermare il lento declino del pianeta Terra? Da dove iniziare? Come possiamo, ognuno di noi, contribuire a fermare lo sfruttamento delle risorse? “Prima di tutti dovremmo cambiare le nostre abitudini. Al momento sprechiamo troppo cibo, il 40% finisce nella pattumiera – aggiunge Valentini – non possiamo più permettercelo. Si tratta di un problema etico e concreto, anche perché per produrre quel cibo abbiamo usato acqua e terra”. Iniziando quindi dalle nostre case, dalle nostre vite quotidiane, è possibile ridurre lo spreco del cibo e, di conseguenza, l’impatto sulle risorse. “Abbiamo davanti ai nostri occhi un paradosso, da una parte una popolazione malnutrita, dall’altra una obesa. Entrambe le categorie muoiono a causa del cibo. Sopratutto per coloro che sono più ricchi, morire a causa del cibo, significa non usarlo in modo sostenibile. Grazie a nuove accortezze sul cibo potremmo ridurre l’impatto sulla Terra”.

Anche i grafici parlano chiaro

Anche i grafici parlano chiaro

Ma non finisce di certo qui. Ci sono tanti altri modi per contribuire al miglioramento della salute del nostro pianeta. “Pensiamo al riuso ed al riciclo – prosegue Valentini – oggi è possibile recuperare tanti materiali, un esempio per tutti i rifiuti organici che diventano plastiche”.
Infine, ci sono anche altri piccoli gesti che possono migliorare la nostra presenza sulla Terra. “Per quanto riguarda le energie rinnovabili possiamo ridurre gli sprechi del petrolio”. Un valido aiuto arriva in questo senso dall’utilizzo dei pannelli solari. Grazie agli accumulatori di energia è possibile catturare i raggi del sole accumulare e conservare energia per le ore notturne. Non c’è tempo da perdere, ognuno deve iniziare a modificare il proprio stile vita per ridurre i danni al pianeta Terra.

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