15112024Headline:

Rsa, finalmente la Pisana batte un colpo

Aumentano i fondi e la quota di finanziamento regionale. Sabatini: "Passo in avanti"

Daniele Sabatini (Cuoritaliani)

Daniele Sabatini (Cuoritaliani)

Un piccolo passo per l’uomo, un discreto passo per le Rsa (che fanno rima con umanità, quella meno fortunata purtroppo).
Rieccoci, in pieno agosto, a dibattere delle sfortunate strutture. Un buco nero senza fine del quale ormai si parla da troppo tempo (male). Ci si era lasciati con la gente in ginocchio, stremata. E con una nota del consigliere regionale di minoranza, sponda viterbese, Daniele Sabatini.
Per andare oltre, per comprendere gli ultimi dettagli, toccherà di ripartire proprio da lì. “Zingaretti dà il colpo di grazia alle Rsa del Lazio – apertura – La situazione è assolutamente critica. Con le norme che la sinistra vorrebbe introdurre sarebbero ulteriormente penalizzate famiglie e Comuni, che già negli ultimi tre anni hanno dovuto fare i conti con tagli significativi alle risorse. L’aumento della soglia Isee proposto dalla giunta, senza un’adeguata copertura economica, è solo una mera trovata propagandistica. Anche perché, come è evidente a tutti, tranne a quanti siedono, temporaneamente, sulle poltrone di comando, le attuali risorse sono gravemente insufficienti anche per i cittadini con Isee al di sotto dei 13.000 euro”.
Un quadro impietoso, quello descritto dal portavoce di Cuoritaliani alla Pisana. Qualcosa però, come detto in apertura, si è mosso. “E siamo molto soddisfatti – prosegue Sabatini – Anche se dobbiamo comunque rimarcare un dato, la Regione si è abloccata, ma la strada è ancora lunga. Diciamo solo che quantomeno le cose sono migliorate”.

La protesta in piazza per le Rsa

La protesta in piazza per le Rsa

Ok, tocca però di capire come. Di scendere nel dettaglio. “Su nostra proposta, accettata, i fondi messi a disposizione sono passati da 30 a 40 milioni di euro – sempre lui – e poi vi è stato il passaggio dal 40 al 50% della quota di finanziamento regionale”. Nessuna novità invece sulla percentuale di contribuzione regionale. Stesso discorso per il superamento delle forme di “contribuzione”, con l’obbligo di “compartecipazione” e il divieto per le amministrazioni comunali di regolamentare in peius la disciplina, già di per sé infausta, regionale.
“Ripeto – chiude – non è la soluzione delle soluzioni, ma stavolta dalla Pisana un passo in avanti è stato decisamente fatto. Ora aspettiamo che anche i Comuni ammorbidiscano le loro posizioni”.

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