Per la prima volta, il Governo introduce un reddito di inclusione a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Una misura strutturale e non una tantum legata al fondo per la povertà introdotto dalla Legge di stabilità 2016. Lo stanziamento è di 600milioni di euro per l’anno in corso, di 1 miliardo per il 2017 e altrettanto per il 2018.
Nel giorno in cui l’Istat ha comunicato che nel 2015 vivevano in povertà assoluta in Italia 1 milione e 582 mila famiglie, pari a 4 milioni e 598 mila persone, il numero più alto dal 2005, la Camera ha approvato il ddl del governo per il contrasto alla povertà. I sì sono stati 221 (i gruppi di maggioranza), i no 22 (Sinistra italiana) e gli astenuti 63 (M5s, Fi, Lega e Fdi). Abbiamo compiuto un passo fondamentale per la lotta all’indigenza nel nostro Paese. Una misura del genere, che mira a dare un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà non ha precedenti nel nostro Paese.
Il disegno di legge rappresenta un primo passo nella direzione giusta. Si tratta di una misura basata sia sui trattamenti economici, sia sull’azione della rete dei servizi sociali. Non un intervento solo economico, quindi, né assistenzialistico, ma un approccio che ha come obiettivo la dignità delle persone. Saranno sostenute inizialmente le famiglie con minori insieme alle persone disabili e ai 50enni rimasti senza lavoro ma, attraverso un graduale aumento degli stanziamenti, la nuova misura vuole arrivare a difendere tutti coloro che si trovano in una situazione di povertà assoluta, attraverso un contributo e servizi alla persona.
Alessandro Mazzoli
Deputato Partito Democratico