16112024Headline:

Quanto tira l’auto elettrica a Viterbo?

Mancano le colonnine di ricarica ed i prezzi sono alti, rispetto agli altri siamo indietro

La Renault elettrica che si vede girare per Viterbo

La Renault elettrica che si vede girare per Viterbo

Ve la ricordate la DeLoiran, la macchina usata per viaggiare nel tempo dallo scienziato “Doc” Emmet Brown e Marty McFly nella trilogia cinematografica Ritorno al Futuro?
Se la risposta è sì, vi ricorderete anche che per portarla a viaggiare alle famose 88 miglia all’ora nello spazio-tempo servivano 1,21 gigawatt di potenza elettrica da dare in pasto al “flusso canalizzatore”. Un’enormità, possibile solo – grazie all’inventiva degli sceneggiatori – a una pila atomica al plutonio.
Nel 2016, nel mondo reale, dall’altra parte degli sfavillanti schermi cinematografici, alla fine le macchine elettriche le hanno inventate davvero. Vuoi per motivi d’impatto ambientale (zero), vuoi per motivi di esaurimento delle risorse (entro il 2050 bye bye petrolio). E pure se non ci si può girare a zonzo nel tempo c’è qualcuno oggi che ci va in giro lo stesso, e sono pure in tanti, in tutto il mondo. Come tutti i cambiamenti epocali, ovviamente, il nostro Paese arriva sempre in ritardo e, se per esempio in Norvegia le vendite di questi veicoli rappresentano il 27% del totale, l’Italia è fanalino di coda in Europa con lo 0,14 %. Dopo la Francia (1,7%), Inghilterra (1,3%), Austria (1,7%), Germania (0,8%) e Spagna(0,3%). Poo po po po po pooo po.
Ma quali sono i motivi di tale ritardo nel passaggio dai combustibili fossili alla trazione elettrica? Ma soprattutto, cosa che ci sta particolarmente a cuore: com’è la situazione a Viterbo e nella ridente Tuscia?
“Noi ce la mettiamo tutta – dicono da Regie Auto, concessionaria ufficiale Renault, Dacia, Nissan, Suzuky e Hyundai – ma il mercato dell’elettrico qui, per il momento, è quello che è. Abbiamo venduto qualcosa, anche fuori Viterbo, ma poca roba. Va un po’ meglio con l’ibrido”.
E quando dicono “il mercato è quello che è” intendono, per la precisione, lo 0,39% di auto elettriche sul totale complessivo dei veicoli circolanti nell’intera provincia viterbese (secondo un rapporto del Centro studi Continental, su dati Aci del 2015). Una mercato con margini mostruosi di sviluppo ma che rispetto all’estero ha le ali tappate, per una serie di motivi.
“Il problema principale è la colonnina elettrica per ricaricare l’auto – continuano dalla concessionaria – ce n’è solo una in tutta la provincia, a Barbarano Romano nel parco regionale del Martoranum, e ha una potenza di 3 kilowattora. Per ricaricare una nostra auto ci vogliono più di 24 ore, decisamente troppe”. E anche se parecchi viterbesi sono possessori di box auto e garage, questi non hanno la presa elettrica (la maggior parte sono attaccati poi alla rete condominiale e non hanno il fotovoltaico) con la potenza necessaria per una ricarica.
Secondo fattore, non da poco: il prezzo. Ancora troppo elevato e ancora pochi gli incentivi (solo un azzeramento del bollo per 5 anni) che possano spingere un acquirente a preferirlo ai più convenienti diesel, metano o gpl.

La colonnina del parco Marturanum

La colonnina del parco Marturanum

Spezziamo però una lancia a favore di Viterbo: in Olanda, dove il Governo vorrebbe convertire l’intero parco auto nazionale entro il 2025, e più precisamente ad Amsterdam, ad ogni cittadino che acquista un auto elettrica il Comune regala un parcheggio privato ( quattro strisce, che da quelle parti valgono oro) e la colonnina per ricaricare. Nella città dei Papi, invece, l’amministrazione pubblica da anni concede a tutti i possessori di vetture elettriche ed ibride il parcheggio gratuito su tutte le strisce blu. Un sogno ad occhi aperti, se solo la colonnina più vicina non fosse a 30 km di distanza.
Resta aperta poi la questione della Ztl – prossima quella nuova nel centro storico – dove nelle grandi città italiane (per esempio a Roma e Orvieto) è consentita la libera circolazione dei veicoli a trazione elettrica.
In attesa di novità, un dubbio rimane: sarà a ‘sto punto meglio l’idrogeno?

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