Spagna, al debutto
“Col tempo sai, col tempo tutto se ne va”. Cantavano più o meno così i favolosi Tetes de Bois, in quell’album gioiello dedicato per intero al vate Leo Ferrè. È passato un bel po’ (di tempo), da quando la band romana si dilettava in tali virtuosismi. Il concetto però è quello, rimane. Il trascorrere dei giorni sistema ogni cosa. Le belle e le brutte. Appiattisce gli animi. Toglie il caldo dai rancori.
Rimanendo in tema di note, quindi, ecco il concerto che è passato un poco sotto traccia. Prima però di svelare chi sarà a salire sul palco (questa sera a Montalto Marina, piazzale del Palombaro), proviamo ad incuriosire il lettore con un poco di curriculum. Vediamo se, rivangando nel suo passate, siete in grado di capire di chi si parla.
Primo indizio: è una lei. Nata nel ’54 a Valeggio sul Mincio. Cantautrice e scrittrice, i suoi innumerevoli album sono stati pubblicati e sono entrati in classifica in numerosi paesi europei ed extraeuropei. Per citarne qualcuno: Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Australia e Giappone. Insomma, una bomba.
Una bomba bionda (secondo indizio), nonché ultima donna ad aver vinto il compianto Festivalbar.
Ancora nulla è? Proseguiamo. Nel 1987 raggiunge con “Call Me” il secondo posto della classifica britannica, tuttora la posizione più alta mai beccata da un cantante italiano in quello strano stato, fatta eccezione per Renato Pagliari, numero uno della settimana natalizia del 1982 con “Save Your Love” (ma questa è un’altra storia).
Con oltre 10 milioni di dischi venduti, traguardo per il quale nel 2006 le è stato consegnato dalla Fimi il Disco d’Oro alla carriera, è tra gli artisti dello Stivale che hanno avuto maggiore successo commerciale.
Sale la voglia di comprendere il protagonista, avete già indovinato, o state leggendo altro? Se siete rimasti qua, altri due dettagli e poi la soluzione.
In uno dei suoi innumerevoli look
Nel ’90 si trasferisce negli Stati Uniti, a Los Angeles, per lavorare ad un progetto discografico che ha come obiettivo proprio il mercato americano. Collabora dapprima con Rhett Lawrence, Diane Warren, Stephen Bray e Guy Roche, poi addirittura con Tina Turner e Elton John. Scrive l’inno dell’Italia ai mondiali di Francia ’98 ed il resto è storia recente. Che chi conosce la musica sicuramente conosce (per gli altri ci sta sempre Wikipedia).
Signori, nonostante gli anni passino e la notorietà sia (ovviamente) minore, stasera a Montalto c’è Spagna. Ivana Spagna. “Una cantante italiana che si chiama Spagna e che canta in inglese non avrà mai successo”, scrissero ai suoi esordi. Il tempo, come si diceva, sistemò ogni cosa.