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Non è vero che tutti i Trasporti sono uguali

Le novità dell'ormai prossimo 3 settembre: percorso più lungo e non solo...

Suor Francesca con il costruttore Vincenzo Fiorillo

Suor Francesca con il costruttore Vincenzo Fiorillo

Tanto i Trasporti sono tutti uguali… Errore: non è affatto vero che caracollare con una trentacinquina di quintali sulle spalle per un chilometro circa su percorso in salita, in discesa, in piano e in certi punti strettissimo, sia la stessa cosa ogni anno. Chi lo pensa, non conosce la Macchina di Santa Rosa e i suoi Cavalieri. Tanto più che nell’anno di grazia 2016 il consueto percorso si allunga ancor più di quanto avvenne due anni fa quando il Campanile che cammina arrivò all’altezza di Piazza della  Repubblica per festeggiare il riconoscimento Unesco. Stavolta si va ancora oltre: si arriva in piazza del Sacrario con giravolta di Gloria all’altezza di via Cairoli e due fermate (brevi) su via Marconi (una all’andata e una al ritorno).

Questo percorso lungo non si faceva da sessant’anni “quando i Facchini trasportavano la Macchina realizzata dall’architetto Salcini – ricorda Raffaele Ascenzi, il papà di Gloria -. La prima Macchina davvero contemporanea, visto che in passato le strutture erano tutte molto simili e ispirate alla storia”. E siccome i Trasporti non sono mai tutti uguali, ecco che le altre novità si condensano all’arrivo: dulcis in fundo, appunto. La prima è già nota, ma vale la pena ripeterla: lì, sul piazzale del Santuario, a percorso completato, ci sarà un ulteriore “Sollevate e fermi”. Motivato da due ragioni: “La prima è il ricordo del Trasporto di trent’anni fa, quello della tragedia sfiorata e della Macchina che pendeva pericolosamente tutta da una parte – ricorda il capofacchino Sandro Rossi -. Sotto c’eravamo io e il presidente Massimo Mecarini… Ma nonostante la fatica  del tratto aggiuntivo e della salita di S. Rosa, lo faremo anche come stimolo per le popolazioni colpite dal terremoto: anche loro si devono risollevare dopo una botta tremenda”.

Il capofacchono Sandro Rossi, alle spalle il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini

Il capofacchono Sandro Rossi, alle spalle il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini

Sarà anche il Trasporto dei superfacchini: ai 4 che l’anno scorso entrarono in formazione, se ne aggiungeranno altri 5, perfettamente inseriti: “Abbiamo assegnato loro dei compiti – sottolinea Mecarini – da portare a termine. E saranno con noi per la foto ufficiale che facciamo sulla scalinata del Palazzo dei Papi”. Altri 50 ragazzi speciali dell’associazione Juppiter saranno i protagonisti in Provincia dove cureranno l’accoglienza e l’intrattenimento degli ospiti per poi godersi il passaggio di Gloria in via Cavour in posizione tanto privilegiata da poter sfiorare la Macchina. Emozionatissime suor Francesca e suor Mariangela, le alcantarine francescane al primo Trasporto: “E’ vero, per noi è l’esordio – raccontano – ma va detto che ci siamo subito rese conto che qui a Viterbo il culto per S. Rosa è davvero speciale e che il 3 settembre è il giorno più atteso dell’anno. Lo percepiamo peraltro in ogni momento dalle tantissime persone che vengono a pregare sulla tomba della Patrona, lasciando messaggi e richieste commoventi”.

Il questore Lorenzo Suraci con il sindaco Leonardo Michelini

Il questore Lorenzo Suraci con il sindaco Leonardo Michelini

Sarà anche un Trasporto caratterizzato da controlli più pressanti: il tempo che viviamo è quello che è e allora bisogna adeguarsi. Quindi controlli sin dalla mattina anche sulle targhe dei veicoli, verifiche ai varchi di accessi al centro storico, 4 telecamere a raggi infrarossi posizionate sulla Macchina, pattuglie per controllare le strade intorno al percorso e un pattuglione notturno (da mezzanotte alle 7) perché c’è sempre qualcuno che esagera… “Non ci sono segnali particolari – tranquillizza il questore Suraci – ma per eventi di questo genere sono previste procedure standard che saranno utilizzate anche a Viterbo: tombini sigillati, cestini portarifiuti incappucciati, verifiche nel sottosuolo e della rete fognaria. Va temuto il gesto di qualche sconsiderato, come avvenne l’anno scorso con il petardo fatto scoppiare tra la folla, e bisogna rafforzare la vigilanza per evitare ciò che accadde nel 2015 con quella rissa, peraltro totalmente scollegata dal Trasporto”. E dunque accettiamo tutti serenamente qualche controllo in più.

L'ideatore Raffaele Ascenzi

L’ideatore Raffaele Ascenzi

Altri piccoli ritocchi sulla Macchina. “Il mio amico Raffaele – scherza il costruttore Vincenzo Fiorillo – ha sempre qualcosa da mettere a punto… Poi abbiamo rifatto le leve (una delle quali si era rotta l’anno scorso)), stavolta in legno lamellare, molto resistente”. “Ci sarà un punto di illuminazione ulteriore – aggiunge Ascenzi – ma complessivamente la luminosità diminuirà con l’effetto di un colore che tenderà a virare verso il seppia”. A proposito, ci sarà anche una “ciliegina” dei facchini all’arrivo a Santa Rosa, ma su questa vige un rigoroso top secret: si scoprirà solo la sera del 3. Si parte alle 21 in punto e i tempi saranno contingentati. A proposito, la macchina di Santa Rosa è il simbolo di Viterbo e dei viterbesi, ma vale la pena investire anche sulla promozione: “Sia il Corriere della sera che Repubblica – conclude l’assessore ai grandi eventi Giacomo Barelli – parleranno del Trasporto, così come ha già fatto la rivista del Touring Club. Più siamo conosciuti fuori dai nostri confini, meglio è per tutti”.

Ma chi l’ha detto che i Trasporti sono tutti uguali?

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